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Porto, Rizzo: «Lo sfogo di Agostinelli è incomprensibile»

La Msc New York lascia il porto di Gioia Tauro

La Msc New York lascia il porto di Gioia Tauro

Più che sfogo, quello del Commissario Agostinelli sembra una crisi isterica dall’alto della sua nicchia raggiungibile solo per alcuni. Non comprendiamo quando parla di “responsabilità, impegno, abnegazione e visione” a cosa si riferisce e soprattutto a chi si riferisce.

Sicuramente non ai lavoratori che da sempre in base alle stagioni: 1 (vengono citati come responsabili del futuro dello scalo) e 2 (vengono citati sia in maniera negativa che positiva del futuro dello scalo). Come Uiltrasporti respingiamo fortemente al mittente certe affermazioni, in particolare quando si parla di procedure di raffreddamento che ingessano l’attività dell’autorità portuale.

Inoltre, vogliamo ricordare che nonostante le molteplici richieste e altrettante riunioni convocate senza la Uiltrasporti, abbiamo sempre denunciato con forza tutte le storture che hanno caratterizzato da sempre il porto calabrese. Troviamo a dir poco strano che il Commissario invece di convocarci, si sfoghi sui quotidiani rinunciando al confronto con le Organizzazioni sindacali territoriali.

Troviamo altrettanto strano, poi, che il Commissario perda l’occasione di denunciare la scelta scellerata di chiudere l’Ufficio di Polizia di Frontiera marittima. Siamo sicuri che tra qualche anno ci domanderemo come mai nell’area dello scalo manchi totalmente il controllo e la sicurezza delle persone e delle merci, sottolineando con la solita frase che Gioia Tauro è il porto della mafia.

Per chi non vuol capire siamo nuovamente sotto attacco da fuoco amico. Capiamo in parte lo sfogo del Commissario Agostinelli che, pur in maniera disordinata, lancia un grido di allarme, chiedendo al gruppo TIL/MSC  di uscire alla scoperto e dicesse subito quali sono i suoi problemi.

L’ultimo comunicato/denuncia (6 gennaio 2021) della Uiltrasporti parlava in maniera chiara di mancanza di relazioni sindacali, oltre a ricordare che lo scalo necessità ancora oggi di alcuni interventi:

Tutte azioni che, comunque, devono trovare logica sullo stato reale di governance del porto e valutare lo stato degli obiettivi di crescita nel suo trend d’interesse politico e sociale. Solo guardando ad un funzionale sistema competitivo nazionale e mondiale, infatti, si affrontano le criticità, ricordando a tutti che un sistema produttivo non cresce con i pannicelli caldi, occorrono progetti e programmazione e poi gioco di squadra, quello che, purtroppo, manca nella  politica calabrese, muta e silente, oltre che formata da incompetenti personaggi che stanno lasciando naufragare l’unica area di eccellenza della Calabria, a cui tutti fanno la guerra, in un becero ignorante sistema campanilistico, senza guardare al bene comune, basti leggere le osservazioni sull’ufficio regionale delle dogane.

 

Giuseppe Rizzo

Segretario generale Uiltrasporti Calabria

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