HomeAltre Notizie«Sul Porto la Regione non ha mantenuto le promesse»

«Sul Porto la Regione non ha mantenuto le promesse»

Pubblicato il

Riceviamo e pubblichiamo:
Mentre i sistemi politici nazionali e regionali “si riprogettano” per l’ennesima volta, lo scalo di Gioia Tauro, nel frattempo, rischia di spegnersi dopo una lunga agonia che ormai dura dal 2010.

gru lavoro portoLa crisi che ha investito lo scalo, perdura e costringe a lunghi mesi di cassa integrazione i lavoratori. Nonostante ciò, nulla si è fatto per il rilancio del porto che – giova sempre ricordare – vale il 50% del PIL privato calabrese e movimenta quasi un terzo del traffico merci che sbarca nei porti Italiani. Nulla di nulla.

Solo promesse propagandistiche. Per esempio il Governo non ha consentito alle Autorità Portuali di poter abbattere le tasse di ancoraggio utilizzando non soltanto le risorse provenienti dal risparmio della spesa corrente e nello stesso tempo ha emanato provvedimenti che aumentano tali tributi del 30% per il 2013 e di un ulteriore 15% per il 2014.

La Regione Calabria non ha mantenuto gli impegni economici assunti, né per la riduzione delle tasse di ancoraggio, né per il ferro bonus che avrebbe dovuto incoraggiare il trasporto container su treno.

La conseguenza di queste politiche è che le navi faranno rotta su altri scali dove tali tributi sono irrisori o non esistono e dove ci sono strutture che consentono la mobilità delle merci via terra.

Purtroppo non esiste una minima programmazione per lo sviluppo dello scalo, anzi si tenta di demolire ulteriormente Gioia Tauro estromettendolo dal Piano Nazionale della Logistica, prevedendo nello Sblocca Italia risorse irrisorie per il potenziamento della ferrovie al Sud (60 milioni contro i 4.799 destinati al Nord) e quindi per il trasporto dei containers a mezzo rotaia, consentendo a RFI di defilarsi dalla gestione del Gateway Ferroviario.

In quale direzione, dunque, si sta indirizzando il porto? In quella che prevederà alla fine dell’’utilizzo degli ammortizzatori sociali almeno 350 licenziamenti? Il problema è che tutto il sistema, soprattutto a Gioia Tauro, non funziona e la chimera della ZES non aiuterà ad uscire dalla crisi economica che i lavoratori stanno pagando sulla loro pelle.

È necessario, a questo punto, essere pragmatici. Non possiamo farci abbindolare, non possiamo schierarci per appartenenza al colore della bandiera, non possiamo continuare a vivere nell’ipocrisia, bisogna fare in modo che gli impegni vengano rispettati e dobbiamo sfruttare anche il momento del voto istituzionale.

Saremo attenti agli impegni che assumeranno i candidati a Governatore e non faremo sconti alla politica populista, vero ed unico problema di questa triste situazione.

L’Ufficio Stampa del Sul

Ultimi Articoli

Polistena, la famiglia si confronta col digitale

“Famiglia 4.0: come il mondo digitale, social network e intelligenza artificiale ci stanno cambiando”....

Avere un secolo e non dimostrarlo: a Palmi sarà presentato un libro dedicato ai 100 anni della radio

Domani alle 17e30 la sala consiliare ospiterà l'autore Adolfo Rinaldi che ha scritto un libro dedicato alla radio

Palmi-porto di Taureana, Agostinelli: «Nei primi mesi del 2025 al via i lavori per 4,8 milioni di euro»

Il presidente dell'autorità portuale ha incontrato questa mattina il primo cittadino, Giuseppe Ranuccio

A Taurianova Capitale del Libro la presentazione della nuova antologia del Premio Racconti nella Rete

Domenica 24 novembre alla biblioteca Renda un appuntamento dedicato a nuove voci e storie emergenti

Scuola, Mariarosaria Russo anche alla guida dell’istituto comprensivo di Rizziconi

La nomina è giunta direttamente dal Ministero dell'Istruzione e del Merito

La Fidapa calabrese ambasciatrice del territorio: a Siderno l’evento “Tesori da Scoprire”

Di Anna Pizzimenti - La sezione Piana di Palmi della FIDAPA BPW Italy ha...

Chi è Teodoro Arcuri, il palmese diventato notaio a 29 anni

Di Antonino Casadonte Una storia fatta di talento, sacrificio, perseveranza e passione. Una storia che...