«A nulla valgono le poco convincenti difese di ufficio di Rete Ferroviaria Italiana: lo sconcertante disinteresse di RFI nei confronti della Calabria è un dato oggettivo, inoppugnabile e, quindi, indiscutibile e trova conferma nel fatto che Rete Ferroviaria Italiana, a differenza di quanto fatto in altri posti del Paese, ha dimostrato totale indifferenza per la realizzazione del gateway di Gioia Tauro, i cui lavori sarebbero dovuti partire a inizio 2012 e che invece stentano a decollare. Giova ricordare, infatti, che il bando è stato pubblicato a fine 2012 ed è andato a vuoto per ben due volte, compromettendo, così, e si spera non definitivamente, la prospettiva per la quale il porto di Gioia Tauro doveva diventare un corridoio intermodale comunitario».
Lo afferma il deputato del Partito Democratico Bruno Censore, che aggiunge: «ricordare che l’Autorità portuale è il soggetto attuatore del gateway non esenta Rete Ferroviaria Italiana dalle proprie responsabilità. Ai vertici di Rfi voglio ricordare che la mancata realizzazione di un gateway integrato al sistema ferroviario nazionale – obiettivo per il quale si era impegnata firmando, nel settembre 2010, l’Accordo di Programma Quadro per il Polo logistico intermodale del porto – rischia di compromettere un intervento indispensabile per il decollo dell’intera area, precludendo a Gioia Tauro di attrarre nuovi investimenti. Inoltre, la mancata realizzazione del gateway renderebbe inutili, ai fini del rilancio e della competitività dello scalo, gli altri interventi, previsti nel documento programmatico sottoscritto dai Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dello Sviluppo Economico e dell’Istruzione Università e Ricerca, da RFI, Regione Calabria, Autorità Portuale e Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Reggio Calabria, che mirano al potenziamento del sistema bi-modale ferro/nave del Porto di Gioia Tauro, da realizzare appunto attraverso l’Apq, di cui Rete Ferroviaria Italiana risulta soggetto attuatore di ben cinque interventi, per quanto concerne il settore di intervento denominato “Infrastrutturazione a terra”, per un impegno complessivo pari a 291 milioni e 500mila euro.
Accordo di Programma Quadro che, nonostante le rassicurazioni, sta registrando tantissimi ritardi, se è vero come è vero, stando ai dati diffusi al termine del VII Comitato di Sorveglianza Por Calabria-Fers, registra, sulla base delle comunicazioni dei soggetti attuatori, impegni e somme erogate che corrispondono, rispettivamente, a quote percentuali di avanzamento pari a circa al 33%, per quel che concerne gli impegni, e 20%, per quel che riguarda la spesa».