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Porto di Gioia Tauro, arrivate tre mega gru dalla Cina

Continua il percorso tracciato in occasione dell’acquisizione del terminal container MCT da parte di Terminal Investment Limited (TIL), società controllata da MSC. Dopo il primo ingresso in porto delle tre gantry cranes, nel novembre del 2019, un nuovo step dell’attività di rinnovo dell’equipment del porto di Gioia Tauro vede oggi attraccare alle banchine dello scalo calabrese altre tre mega gru, anche queste in arrivo dalla Cina. 

Sono partite dal porto di Yangshan lo scorso 14 dicembre a bordo della nave Zhen Hua23 e hanno dovuto circumnavigare l’Africa, perché troppo alte per poter attraversare il canale di Suez. 

Di proprietà della cinese Shanghai Zhenhua Heavy Industry & Co (ZPMC), sono state acquistate dal terminalista MedCenter Container Terminal lo scorso anno. 

Si tratta della tipologia di gru a cavalletto tra le più grandi al mondo, capaci di lavorare navi da 24 mila teus con uno sbraccio d’estensione di 72 metri e un’altezza di sollevamento di 54 metri, capaci di coprire ben 24 file di containers. 

Appena giunta in porto la nave Zhen Hua23 è attraccata a dritta al centro della banchina ed ha occupato circa 375 metri. 

Le mega gru, posizionate tra le altre tre gantry cranes cinesi, sono dotate di equipaggiamenti di ultima generazione, tecnologicamente avanzate, che rispondono ai più elevati standard di mercato, in grado di operare le ULCS – Ultra large container ships. 

Sono entrate nel porto di Gioia Tauro grazie ad un’operazione sinergica messa in atto tra la Corporazione dei Piloti dello Stretto di Messina, tutti i rimorchiatori in flotta nello scalo portuale calabrese sotto il coordinamento della Capitaneria del porto di Gioia Tauro. 

Una volta giunte nello scalo portuale, le complesse fasi di sbarco richiederanno una decina di giorni circa di lavoro e saranno seguite da una fase di test che durerà alcune settimane. 

Soddisfazione è stata manifestata dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, che ha evidenziato quanto «l’equipment sia fondamentale per lo sviluppo dell’operatività portuale. Il terminalista MCT – ha aggiunto Agostinelli – sta rispettando il piano di investimenti presentato in occasione del suo insediamento. Oggi, con l’arrivo di altre tre gantry cranes, vediamo concretizzarsi l’attenzione che la MedCenter Container Terminal ha rivolto e continua a rivolgere al nostro porto. Gioia Tauro è uno scalo portuale perfettamente attrezzato e infrastrutturato, ora, necessariamente e insieme agli sforzi già fatti per ammodernamento dell’equipment, in pieno accordo coi due terminalisti del porto (MCT e Automar spa), sarà rivolta grande attenzione al capitale umano e alla forza lavoro, attraverso mirate iniziative che daranno centralità alla sicurezza delle operazioni portuali. 

Allo stesso tempo, noi crediamo – ha concluso il presidente dell’ADSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio – che i futuri sforzi, di concerto con il commissario Zes, Giuseppe Romano, debbano essere, altresì, rivolti allo sviluppo concreto della Zona Economica Speciale della Calabria, per permettere la tanto attesa apertura dei contenitori nelle aree retroportuali, attraverso l’insediamento di imprese commerciali di settore».  

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