GIOIA TAURO – Il coordinamento pianigiano del partito democratico ha deciso di battersi per evitare la demolizione dell’antico ponte metallico di Sant’Eufemia d’Aspromonte, della linea ferrata Gioia – Sinopoli e ha reso pubblico il proprio disappunto verso l’iniziativa delle Ferrovie della Calabria, con una conferenza stampa che si è svolta ieri nella nuova sede del partito a Gioia Tauro.
All’incontro sono intervenuti il coordinatore Michele Galimi e il segretario della sezione di Sant’Eufemia Domenico Forgione.
“Il ponte è un monumento da preservare – ha esordito Galimi – e siamo pronti anche a promuovere una sottocrizione popolare per acquistarlo pur di evitare la demolizione”.
Secondo l’ex sindaco di Cinquefrondi i percorsi in disuso delle linee taurensi sono un immenso patrimonio per l’intera Piana e dovrebbero essere rilanciati attraverso progetti condivisi da tutti gli enti interessati. “Abbiamo un patrimonio immenso che l’incuria e il disinteresse generale rischiano di rovinare in maniera irreparabile. Il partito democratico – ha aggiunto Galimi – sta lavorando per favorire e assecondare l’attivismo che parte dai territori e per trovare gli spazi adeguati nella nuova programmazione dei fondi comunitari per far promuovere percorsi turistici che portino alla riscoperta degli immensi tesori del nostro patrimonio come i mulini ad acqua ancora funzionanti o il parco degli ulivi”.
Domenico Forgione ha annunciato l’avvio di una raccolta firme per salvare il ponte di Sant’Eufemia e ha annunciato che il partito parteciperà a tutte le forme di lotta avviate nel centro aspromontano. “La notizia della demolizione – ha detto – ha colpito tutti: il pd, il sindaco e l’intera comunità, per il nostro paese la ferrovia rappresenta un importante legame storico e affettivo”.
Forgione ha poi allargato il ragionamento ai gravi problemi idrogeologici che gravano sul territorio di Sant’Eufemia. “In diverse occasioni partiti e amministrazioni comunali hanno denunciato il grave dissesto idrogeologico che incombe sul nostro paese. E’ un problema serio – ha aggiunto – e servono diversi milioni di euro per risolverlo. Il paese sta lentamente scendendo a valle”.
Gli esponenti democratici hanno infine lanciato una proposta alle Ferrovie della Calabria. “Considerato che non ci sono i fondi per mettere in sicurezza il ponte, invece di abbatterlo l’azienda segnali la situazione di pericolo e inibisca l’accesso alle persone, in attesa che la situazione evolva e si trovino le somme necessarie a valorizzare in maniera adeguata un ponte dall’immenso patrimonio culturale e storico”.
Tra le iniziative nate in questi giorni in difesa del ponte sta riscuotendo molto successo anche a livello nazionale, quella promossa da Domenico Rositano di Calabresi Creativi che ha lanciato un contest, destinato a architetti, designer e studiosi di tutto il mondo, per trovare l’idea migliore grazie alla quale riconvertire la linea ferrata e il ponte per impedirne la fine.
L’idea di Rositano è stata immediatamente sposata e rilanciata anche dall’ex ministro ai Beni Culturali Massimo Bray.