«Abbiamo il dovere di non disperdere questo grande lavoro fatto sul territorio» ha spiegato Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi e candidato di punta alla Camera alle recenti politiche con Unione Popolare, analizzando in un videomessaggio i risultati ottenuti dal proprio partito circa il responso delle urne calabresi. Non sono bastati, dunque, i 4749 voti ottenuti nel collegio Vibo-Gioia Tauro (pari al 4,26% complessivo) per spuntare il seggio e nemmeno i 1454 voti raccolti nella sua città, pari al 51,02%, che però hanno rappresentato una consolazione personale per Conia che ha voluto esaltare la performance politica nel collegio di riferimento come il migliore risultato in assoluto ottenuto da Up che in Calabria si è fermata a 14.729 voti (2%) facendo, in proporzione, meglio che a livello nazionale laddove non è riuscita ad andare oltre l’1,4%. Dopo i ringraziamenti di rito, Conia è stato netto sul fatto che la sua formazione non ha raccolto i frutti del lavoro svolto sul territorio e perciò «abbiamo il dovere di interrogarci, se, nonostante avessimo presentato un programma incentrato sui bisogni del popolo, specie in questo particolare momento storico, non riusciamo da tempo ad essere credibili all’elettorato». Una riflessione chiara e senza cincischiamenti sulle dinamiche interne ma anche sul mancato appeal che le formazioni, cosiddette, minori – di protesta, euroscettiche o alternative o antisistema – riscuotono dall’elettorato con risultati deludenti, spesso ben al di sotto della soglia limite per superare finanche gli sbarramenti. Perché, a ben vedere, non è andata certo meglio a Italexit di Gianluigi Paragone piantato all’1,9%, Italia sovrana e popolare di Marco Rizzo (1,25%) o allo storico PCI di Mauro Aboresi in caduta libera allo 0,09%. E se per Conia la colpa non è da attribuirsi all’elettorato piuttosto «dobbiamo capire come essere rappresentativi» aprendo una riflessione nazionale, lo stesso sindaco di Cinquefrondi ha riservato una frecciata – oltre alla dirigenza cittadina del Partito Democratico sulla conduzione della sfida elettorale – anche alla stampa ed ai media in «una campagna elettorale nella quale, dobbiamo dircelo senza ipocrisie, è successo davvero di tutto». Conia, infine, ha concluso il suo intervento rinnovando il proprio impegno e le battaglie per il territorio «perché, non cambierà nulla, continuerò ad operare come ho sempre fatto».