Riceviamo e pubblichiamo:
Con una decisione unilaterale assunta dalla maggior parte dei panificatori di Polistena e dintorni, il prezzo di un chilo di pane è mediamente aumentato di 0,50 centesimi negli ultimi giorni.
Manifestiamo la nostra piena contrarietà agli aumenti, che vengono anche praticati irregolarmente (c’è chi vende a 2,60 al Kg), ma intendiamo precisare che da quando è stata soppressa la figura del calmiere sui prezzi, ogni decisione di questo tipo è rimessa alla volontà dei commercianti.
La teoria del libero mercato applicata, in modo indiscriminato, ad ogni settore dell’economia sta generando lo squilibrio della crisi, che nel nostro territorio oggi è particolarmente sentita: aumenti del prezzo di prodotti primari (pane), licenziamenti (porto di Gioia Tauro), disservizi (disagi all’Ufficio postale).
Tuttavia prima di far lievitare i prezzi al consumo anche del pane, bene alimentare di prima necessità, sarebbe stato opportuno compiere una valutazione globale ed allinearsi ai prezzi del comprensorio, che da informazioni assunte, risultano diversi da comune in comune. Vi sono centri della Piana di Gioia Tauro, infatti, dove il prezzo è rimasto invariato.
L’Amministrazione Comunale aveva scelto in un primo momento la via del dialogo con i panificatori, proprio per prevenire qualunque aumento ingiustificato, proponendo di valutare, di comune accordo, altre forme di incentivazione al consumo evitando l’aumento del prezzo.
Tuttavia, lo sforzo dell’Amministrazione Comunale di Polistena non è bastato a scongiurare l’aumento del pane, che dunque non condividiamo, proprio perchè ricade in un momento di grande difficoltà per le famiglie colpite dalla crisi economica.
La disoccupazione, la mancanza di reddito, l’inaspettata scarsità di lavoro per artigiani ed operai costituiscono fattori che già di per sè scoraggiano i consumi.
L’aumento del prezzo del pane, che non è un lusso ma un prodotto alimentare comunemente acquistato da tutti i ceti sociali, certamente non migliora la situazione e non alleggerisce lo stato di disagio sociale e di debolezza economica di molte famiglie di Polistena e dintorni.
Esortiamo dunque i panificatori, tra i quali tuttavia si distinguono alcuni che non hanno applicato l’aumento, a ritornare sui propri passi, e concordare con le pubbliche amministrazioni forme diverse dall’aumento del prezzo, per garantire un mercato di qualità e senza concorrenza sleale. Sarebbe utile, ad esempio, apporre un marchio di qualità al pane, in modo tale da scoraggiare la produzione e l’acquisto di prodotti abusivi. Uno dei problemi, infatti, rimane la forte presenza di panificazione abusiva, che occorre combattere, ma che aumentando il prezzo del pane, si finisce per incentivare.
Infine, l’Amministrazione Comunale di Polistena, rimanendo comunque schierata dalla parte della gente e degli interessi popolari contro gli aumenti del prezzo praticati in questi ultimi giorni, invita i cittadini a servirsi da chi pratica i prezzi più bassi, oltre che pretendere la pesatura del prodotto in ogni punto vendita.
Dr. Michele Tripodi
SINDACO DI POLISTENA