POLISTENA – Il sindaco, Michele Tripodi, interviene per fare il punto sull’ospedale di Polistena a seguito del documento aziendale dell’Asp 5, su cui si sta dibattendo in questi giorni. Dalla proposta di atto aziendale il Santa Maria degli Ungheresi ne esce potenziato. Ma, il primo cittadino ha voluto ribadire la centralità del nosocomio polistenese e chiedere alcuni chiarimenti.
A cominciare dal reparto di Otorinolaringoiatria. Nel decreto regionale, infatti, è prevista la soppressione dei posti letto, mentre nell’atto aziendale il reparto verrebbe mantenuto. È chiaro che Tripodi chieda a gran voce il mantenimento del reparto e ne scongiuri la chiusura.
Il sindaco ha poi detto di aver individuato i nuovi locali che ospiteranno i poliambulatori e il Suem 118, che attualmente hanno una sistemazione provvisoria e impropria, spostandoli in via Turati. Per quanto riguarda le nuove prospettive di sviluppo dell’ospedale, Tripodi auspica che lo stesso si accrediti nel tempo quale dipartimento di emergenza/urgenza.
«Infine chiediamo – si legge ancora – che all’atto aziendale si accompagni un programma di investimenti straordinario, per l’ammodernamento del nostro ospedale, l’ampliamento degli spazi esistenti di cui si dovrà far carico la Regione e l’Azienda sanitaria».
L’amministrazione comunale di Polistena, da parte sua, ha già messo in atto l’iter procedurale per la postazione della pista di atterraggio dell’elisoccorso che per l’Asp è a costo zero, e che prevede un investimento complessivo di 530 mila euro.
In un quadro del genere, la proposta di atto aziendale andrebbe a confermare il presidio come riferimento per la Piana e introdurrebbe nuove specificità come il reparto di neurologia, con un incremento complessivo di posti letto attuali.
Farebbero poi ingresso l’emodinamica, nell’ambito del reparto di cardiologia – Utic, l’oncologia, l’urologia e il nido neonatale. Questi si aggiungono a quelli già presenti, quali psichiatria, pronto soccorso, terapia intensiva, pediatria, ginecologia, ortopedia, chirurgia, radiologia, centro trasfusionale e laboratorio di analisi.
Angela Corica