Polistena, Tripodi declina l’offerta di Laruffa sulla Bellona

Il sindaco: "Disponibili a discutere solo sulla collocazione della “Fortuna” in bronzo in una piazza pubblica"

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È arrivata a stretto giro la presa di posizione del sindaco della città, Michele Tripodi, in merito alla proposta, letta come una provocazione, lanciata (in diverse occasioni) dall’amministratore della società proprietaria di palazzo Avati e relative pertinenze, Silvio Laruffa, che – in relazione al recente restauro della fusione bronzea La Fortuna di Giuseppe Renda collocata nella stessa dimora – si è  detto disponibile a finanziare i necessari interventi di manutenzione su l’opera bronzea La Bellona di Francesco Jerace, da sempre ubicata in piazza del Popolo. Prendendo spunto dall’articolo pubblicato ieri da InquietoNotizie, scrive, entrando nel merito, il sindaco Tripodi: “Abbiamo letto sulla vostra testata un articolo relativamente al restauro dell’Opera in bronzo denominata “La Fortuna” di G. Renda scultore polistenese di fama nazionale. A tal proposito intendiamo replicare in particolare alla provocazione finale dello stesso, a quanto pare attribuita agli organizzatori dell’evento. In merito alla cerimonia su “La Fortuna” in bronzo sono state chieste più volte spiegazioni al gruppo bancario MPS, proprietario di diverse opere donate inizialmente dagli eredi Renda all’allora Banca Popolare di Polistena, del perché non si è mai inteso dare corso alle previsioni stabilite nel contratto di comodato di uso dell’opera in bronzo, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 52 del 2017 e sottoscritto dal responsabile MPS del tempo. Non abbiamo purtroppo mai ricevuto riscontro. In attesa di comprendere cosa sia cambiato da allora ad oggi per MPS, riteniamo per il momento di dover replicare alle affermazioni provocatorie riportate in merito alla Bellona “Allegoria della Vittoria”, opera di Francesco Jerace, che campeggia a Piazza del Popolo sul monumento ai caduti, per la quale i cerimonieri della Fortuna travestita sarebbero disponibili a finanziare la manutenzione. È una proposta che non solo non ci interessa ma non ci entusiasma visto che non va oltre la visione del cortile sotto casa, o in questo caso, della corte di casa propria. Ai proponenti suggeriamo meglio di preoccuparsi dei propri affari privati piuttosto che elevarsi a benefattori della comunità. Per quel che ci riguarda siamo disponibili a discutere solo sulla collocazione dell’opera “La Fortuna” in bronzo in una piazza pubblica e da amministratori continueremo a lavorare sempre perché la cultura e l’arte siano patrimonio collettivo, non già relegate al chiuso di palazzi privati la cui fruibilità sarebbe sempre limitata o peggio (cir)coscritta a pochi intimi”.

Silvio Laruffa, amministratore della società Il Marchese srl

Una chiusura netta quella del sindaco e della maggioranza che rappresenta l’Amministrazione comunale quanto alla possibilità di interventi manutentivi privati sulla citata opera di Jerace ma che manifesta, per converso, una aperta presa di posizione sulla questione dalla prima uscita pubblica dello slancio mecenatesco di Silvio Laruffa (avvenuta per mezzo di una conferenza stampa convocata in novembre  2022 nella quale si annunciava l’intenzione di estendere un successivo progetto di restauro, favorendolo con fondi propri, anche sul bene pubblico opera dell’altrettanto celebre artista polistenese Jerace che sovrasta il monumento ai caduti, condizionato all’interlocuzione ecumenica con le istituzioni preposte) riaprendo così il dibattito sulla collocazione dello straordinario manufatto rendiano – già abbastanza feroce nel 2017 e oggetto di un braccio di ferro a matrice mista giuridica e politica (con tanto di divergenze di posizioni ed interpretazioni legali) tra la società Il Marchese e l’Amministrazione comunale, allora come ora, guidata dal sindaco Michele Tripodi – che, stando alle dichiarazioni ufficiali pervenute in queste ultime ore dal palazzo municipale, è destinato a permanere in evidente condizione di stallo.