“Ebbene sì, cari concittadini, il signor Sindaco, dott. Michele Tripodi, mi ha querelato per stalking (art. 612 bis c.p.)”. La contestazione di una ipotesi di reato – peraltro odioso, che si fa francamente assai fatica a ricondurre ad attività di natura politica – che l’ordinamento giudiziario punisce “salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da sei mesi a quattro anni”. Di tanto hanno dato notizia il consigliere di minoranza, avvocato e capogruppo di Polistena Futura, Francesco Pisano, ed il presidente della associazione politico-culturale della stessa formazione, Gianfranco Scaramozzino, anch’egli avvocato, attraverso alcune riflessioni pubblicate via social che, sin da subito, hanno avuto ampia diffusione ingenerando commenti esterrefatti ed increduli che dal metaverso sono repentinamente rimbalzati nelle strade e nelle piazze della città animando la discussione dell’opinione pubblica polistenese. Stando a quanto riferito, alla base della denuncia del sindaco Michele Tripodi ci sarebbe l’azione politica di Pisano e del suo gruppo dispiegata nelle forme che la legislazione ed i regolamenti vigenti, peraltro, consentono. A 15 mesi dall’insediamento dell’esecutivo cittadino “ho lavorato tantissimo insieme a Polistena Futura, mi sono speso per far conoscere alla gente di Polistena le contraddizioni dell’azione politica della maggioranza e la poca visione e lungimiranza che la stessa manifesta in ogni scelta che riguarda la comunità polistenese” ha spiegato lo stesso Pisano, la cui colpa risiederebbe, da quanto si rileva dallo scritto, nell’esercizio – fermo e propositivo – delle funzioni derivanti dal ruolo politico di controllore della maggioranza decretato dalle urne a seguito della tornata elettorale dell’ottobre 2021. Il capogruppo di Polistena Futura – che ha voluto offrire un consuntivo dell’attività politica del gruppo condensata in 22 segnalazioni, 36 richieste di accesso agli atti, 79 interrogazioni, 57 mozioni, 135 comunicati stampa, 439 interventi personali e 12 consigli comunali – ha poi chiarito di trattarsi di “numeri che rappresentano la passione, l’impegno, la responsabilità, il rispetto di quanti ci hanno dato fiducia con il loro voto” mentre “per il signor Sindaco, dott. Michele Tripodi, sono invece numeri che rappresentano atti persecutori e comportamenti molesti” tanto da sfociare in una denuncia di parte che, da quanto spiegato, sebbene già oggetto di una prima archiviazione in sede giudiziaria, sarebbe stata ripresa a seguito di procedura d’opposizione della parte proponente. “Abbiamo sempre pensato – ha concluso il suo ragionamento Francesco Pisano, a proposito dell’azione politica del sindaco – che avesse una visione distorta delle regole democratiche e lo abbiamo constatato sin dall’inizio del nostro mandato facendo i conti con l’ostruzionismo nell’applicazione delle più basilari regole democratiche. Considerare, però, l’attività politica di chi la pensa diversamente come atti persecutori e comportamenti molesti è davvero emblematico di una situazione di difficoltà e di nervosismo oltre che di una totale mancanza di cultura democratica e pluralista”. Sulla stessa lunghezza d’onda la posizione di Scaramozzino che, con parole inequivocabili ma che hanno lasciato trasparire un certo stupore, ha spiegato che “tutto mi sarei aspettato tranne che una denuncia penale per la mia attività politica. Chiaro è il disegno politico del Sindaco Tripodi, nello specifico: far tacere non solo il capo gruppo di minoranza ma anche chi, come me, supporta l’azione politica del movimento Polistena Futura”. Secondo Scaramozzino – che ha parlato, con riferimento alla denuncia presentata dal sindaco di “creatività giuridica” – lo stesso Tripodi “contesta il reato di stalking politico per eccessiva attività lavorativa dell’opposizione” nonostante, ha proseguito, le continue offese patite da Polistena Futura, aggiungendo, infine, che “chi crede che una denuncia possa arrestare la nostra fame, la nostra determinazione, la nostra voglia di verità si sbaglia di grosso. Continueremo a lottare su ogni atto amministrativo, continueremo a presentare mozioni e interrogazioni, continueremo a denunciare, se necessario. Cercheremo di ristabilire la democrazia, di ricostruire la frattura socio politica creata nei 12 anni di amministrazione Tripodi e di riportare il confronto politico nel perimetro di legittimità istituzionale” – è stata la chiosa – promettendo battaglia in tribunale, a Palmi, con la prima udienza già fissata per il 4 aprile.