Piovono critiche politiche dai dissidenti del circolo del Partito Democratico di Polistena che con un pubblico manifesto a firma di Renato Fida e numerosi altri tesserati rimbrottano al segretario Marco Policaro e alla dirigenza cittadina la mancata convocazione di una assemblea per la discussione delle problematiche locali, regionali, nazionali ed internazionali di stretta attualità. “Dal 9 aprile ad oggi non è stata convocata una sola assemblea degli iscritti per parlare della difficile fase che vive l’Italia e l’Europa, della guerra in Ucraina, della crisi economica che attanaglia tantissimi cittadini in una povertà crescente, per coinvolgerli nella festa dell’Unità, per impegnarli nelle elezioni politiche, per ragionare sul dato elettorale, per ricercare – alla luce della nostra già dimostrata disponibilità – una possibile soluzione unitaria nella conduzione del circolo” riporta la nota pungente, rimandando allo spirito unitario senza dimenticare di passare in rassegna il dato dei risultati non brillanti ottenuti dal partito nelle urne polistenesi su cui si rileva che “Un dato appare chiaro, il PD a Polistena, gestito da commissari mai visti dal 2014 al 2022, in tutte le tornate elettorali ha iniziato a perdere consenso”. Il richiamo ad una sorta di autofustigazione collettiva, dove rilevanti appaiono le carenze organizzative del passato, relative alla mancata costruzione di una classe dirigente funzionale ed operativa, sfociate nella più grave presa d’atto di non aver saputo gettare le basi per la prosecuzione di una linea politica tesa al ricambio generazionale e all’ampliamento della platea degli iscritti. Per gli scriventi, la cronistoria di un partito politicamente in forte affanno a Polistena, risucchiato nel cono d’ombra delle lunghe e svogliate gestioni commissariali che non hanno certo contribuito a migliorarne appeal e radicamento a cui vanno aggiunte le laceranti divisioni interne – pre e post congressuali – e le non certo benefiche le lotte intestine per la presa del circolo di questo ultimo anno, trascinate ancora per le vie di tribunali, che lungi dal mitigare le polemiche, hanno rintuzzato, invece, all’indirizzo dell’attuale dirigenza le accuse di elitarismo. “Nascondere l’evidenza del PD locale – scrive ancora l’ala critica del partito cittadino – fortemente frammentato così com’è, porta a domandarci cosa possiamo fare per impedire l’ulteriore declino” paventando la richiesta di una convocazione per discutere, finanche, la sfiducia al segretario ed al direttivo “in assenza di una individuata soluzione condivisa” quale modo per riattivare la conta numerica e la quotatura dei pesi politici di ciascuna fazione.