Restaurata e nuovamente fruibile per la visione in tutta la sua bellezza la copia bronzea della statua raffigurante “La Fortuna” che lo scultore polistenese Giuseppe Renda realizzò in gesso nel 1906 esponendola, per la prima volta, a Milano in occasione dell’Esposizione nazionale lì organizzata per l’inaugurazione del traforo del Sempione. Dopo averlo annunciato nel novembre 2022 la società Il Marchese – proprietaria dell’immobile e delle pertinenze – ha concluso, per mezzo restauratori specializzati, le operazioni di rimessa a nuovo della splendida opera d’arte che insiste nel cortile dello storico palazzo Avati disvelando l’opera in un evento pubblico appositamente predisposto. La lettura, a cura del presidente dell’Associazione Girolamo Marafioti Pietro Cullari, dei ringraziamenti della nipote diretta dell’artista, Gabriella Majolo, ha dato la stura ad una serata molto attesa e partecipata. È toccato a Silvio Laruffa, amministratore della società proprietaria, fare gli onori di casa ricordando i diversi passaggi che hanno permesso – grazie all’impegno economico (condensato in circa 120 milioni di vecchie lire, nda) dell’allora Banca Popolare di Polistena unitamente alla concessione autorizzativa degli eredi Renda – di procedere alla realizzazione presso la fonderia artistica Chiurazzi di Napoli di un unico esemplare bronzeo della meravigliosa opera. Un restauro, se non lungo, certamente complesso per come spiegato dal professor Pasquale Faenza sovrintendente alle operazioni di restauro effettuate da Pietro La Seta che ha, contestualmente, illustrato le problematiche tecniche affrontate nelle fasi di lavorazione seguite anche dalla dottoressa Antonella Salatino della Soprintendenza Sabap, oggi di CZ e KR, già presente alla conferenza stampa che annunciava l’avvio del progetto. A relazionare sulla figura e sulla produzione artistica dello scultore del sorriso sono intervenuti altresì il gallerista e curatore artistico operante a Londra Enzo D’Agostino e la docente Isabella Valente la quale ha spiegato come «la caratteristica di Giuseppe Renda, visibile nelle sue opere, è il movimento e nella Fortuna troviamo questa donna bellissima che spinge la ruota». Un mecenatismo molto apprezzato (e meritorio) quello dei privati che intendano occuparsi di restauro di opere d’arte di cui il nostro Paese è naturalmente dotato e che consentirebbero una migliore e più duratura conservazione degli stessi. Nel corso della serata, oltre alla Fortuna sono state presentate, post restauro, anche due ulteriori opere di Renda di proprietà Laruffa: lo “Scugnizzo” e “Non mi Toccare” rivelate agli astanti rispettivamente dai fratelli Francesco e Cesare. Come nella conferenza stampa di novembre 2022, anche in questa occasione Silvio Laruffa ha ribadito concretamente la disponibilità – da concertare opportunamente con le istituzioni preposte – ad intervenire, con un apposito progetto di restauro, su un’altra opera d’arte a cielo aperto presente in città: il monumento ai caduti, inaugurato nel 1935 e comunemente denominato “La Bellona”, opera del celebre artista polistenese, Francesco Jerace, collocato, giustappunto, dirimpetto palazzo Avati, presso l’attuale piazza del Popolo, che la prepotenza del tempo e l’indolenza delle carenti manutenzioni non hanno certamente risparmiato all’usura.
Polistena, La Fortuna torna a splendere
Concluse le operazioni di restauro sull'imponente opera d'arte realizzata da Renda