Buona la prima, verrebbe da dire, constatando la riuscita del partecipato incontro pubblico che il circolo polistenese del PD guidato da Marco Policaro ha promosso facendo convergere in piazza della Repubblica il vertice del partito provinciale e regionale ed il responsabile organizzazione nazionale, senatore Stefano Vaccari. Superata, dunque, la prova della piazza – dopo dieci anni di assenza di confronto dal vivo, come ha chiarito lo stesso segretario cittadino – il PD cerca di guadagnare il tempo (ed il terreno) perso inaugurando la stagione dei dibattiti partendo da un tema sovranazionale, l’Europa e la pace, che si è prestato anche ad un’analisi sullo stato di salute del partito calabrese alla presenza di numerosi sindaci (e tra essi, Francesco Cosentino, primo cittadino di Cittanova, fresco di tesseramento), iscritti, simpatizzanti e rappresentanti di circoli del territorio. Ripartenza, rinnovamento e rigenerazione sono state, assieme ad ascolto, dialogo e confronto, le parole chiave usate da tutti i relatori per il rilancio di «un partito che in questi anni ha subito dei rallentamenti ma che vuole tornare ad essere protagonista a Polistena e nella Piana» ha detto Policaro – smarcatosi volutamente dalle polemiche interne ricordando, con una punzecchiatura, che «tutti siamo pro-tempore» – sollecitando la sua dirigenza ad una maggiore attenzione sul tema molto caldo della sanità che, specie a Polistena, rischia letteralmente di implodere. E se Tania Bruzzese ha puntato tutto sulla capacità dei democratici ad essere attrattori spiegando che «il partito è la casa comune di tutti, ciascuno con le proprie diversità», Giuseppe Falcomatà, nel suo chiaro endorsement a Policaro, ha fatto leva sulle intenzioni del segretario regionale di dare linfa al nuovo corso per riavviare il circuito delle agorà democratiche post fase commissariale ricordando l’importanza di utilizzare i fondi del PNRR «vera sfida nella sfida» nonostante le difficoltà create dalla contingenza della guerra. «Stiamo provando a fare reinsediamento, territorio per territorio» ha chiarito un ecumenico Sebi Romeo che ha invitato ad accogliere gli appelli all’unità pur mantenendo «il necessario spirito critico dentro un PD inclusivo che si rigenera con un nuovo corso di cui occorre prendere atto» tenendo conto che «esiste una questione meridionale del sud del mondo». Il segretario regionale Nicola Irto, dopo un breve passaggio sui regolamenti statuiti a livello nazionale e regionale, ha sottolineato che «le rigenerazioni benché si subiscano, non si possono fermare» e sebbene «le discussioni non debbano mai mancare, ricordiamoci che gli avversari da battere sono la destra ed i fascisti». Irto ha poi chiesto un confronto aperto con tutti i sindaci del comprensorio su rigassificatore e raddoppio del termovalorizzatore e provvedimenti, a livello nazionale, per contrastare l’insostenibile carovita. Infine «qui a Polistena c’è una questione gigantesca sulla sanità: Occhiuto in sette mesi da commissario ha fatto solo promesse ma nessun atto che abbia inciso sul presidio seppure le risorse ci siano. Serve un atto di responsabilità, non girarsi dall’altra parte». Nel corso del dibattito Antonella Giancotta, dirigente del circolo e moderatrice dell’incontro, ha altresì informato della imminente apertura di «una nuova sede per tutti» affidando quindi le conclusioni al senatore Vaccari che compiaciuto del fatto che in «Calabria si stia facendo un lavoro di rigenerazione importante» ha spiegato – dopo un excursus sull’attuale situazione geopolitica europea e mondiale – che occorre parlare del futuro, ridiscutere se necessario i trattati europei per arrivare ad una vera e propria confederazione con politica estera, esercito e politica energetica davvero comuni non trascurando le battaglie valoriali per il sud che passano attraverso il corretto impiego dei fondi del PNRR sulle politiche in favore di lavoro, donne e giovani «diversamente, avremo fallito» è stato il senso del suo ragionamento, ricordando l’importanza «dell’uguaglianza delle opportunità e di attuare buone pratiche perché il PD è il partito delle persone e di prossimità». Restano sullo sfondo, quindi, le tensioni interne al circolo verso le quali, seppure implicitamente, sono arrivati “segnali” tendenti a ricondurre la questione a marginale e dialettica destinata, tutt’al più, a sfiancare il puntiglio dei dissidenti nelle orecchie dei quali ancora risuona l’invito alla pacificazione dell’ex sindaco Giovanni Laruffa, osservatore attento ed interessato tra il pubblico, nella probabilmente dibattuta prospettiva di cogliere la mano tesa offerta dai maggiorenti del partito per la composizione della diatriba – trattata alla stregua dei panni sporchi da lavare in casa – la cui volontà pare inversamente proporzionale alla riottosità di “captare” i diversi appelli ad una unità che sia non solo di facciata.