Polistena, in Duomo si celebra la Giornata per la Vita

Passeggiata nonni-nipoti con a seguire celebrazione Eucaristica

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Il Duomo cittadino

Trasmettere la vita, speranza per il mondo. È questo il tema, scelto dai Vescovi italiani, per la quarantasettesima Giornata per la Vita, che si celebra domenica 2 febbraio in tutto il nostro Paese. La Parrocchia del Duomo cittadino, guidata da don Pino Demasi, nel quadro delle continue azioni concrete a difesa della vita, anche quest’anno non ha inteso far passare in sordina tale ricorrenza e ha organizzato alcune iniziative, chiamando a raccolta bambini, giovani ed anziani. Domenica 2 febbraio, al mattino viene riproposta anche quest’anno una iniziativa che già negli anni precedenti ha riscosso una notevole successo in termini di partecipazione.  Si tratta dell’iniziativa “Una passeggiata …. lunga una vita”. Protagonisti due generazioni diverse: bambini e nonni; il camminare insieme tra generazioni, la memoria che diventa speranza e forza di cambiamento. Alle 10.00 i bambini, accompagnati dai loro nonni si ritroveranno in Piazza della Repubblica per un momento di animazione ludica e di festa. Subito, sempre insieme ai loro nonni, i bambini faranno una passeggiata festosa lungo alcune vie del centro cittadino. Il momento ludico e la passeggiata saranno animati dai ragazzi del servizio civile della Parrocchia e dal gruppo giovanissimi e dai catechisti. Subito dopo, alle 11.30 nel Duomo avrà luogo la Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Parroco, che vedrà protagoniste le mamme che portano in grembo la vita, a cui verrà impartita una solenne benedizione. Una presenza questa delle mamme in attesa molto significativa. Oltre infatti il significato prettamente religioso la loro presenza vuole essere una testimonianza dell’importanza di generare nuovi figli per il futuro del nostro Paese sempre più con le culle vuote. Una giornata dunque costellata da semplici iniziative, mirate tutte, però, a diffondere semi di speranza e a ricordare ad un mondo dove la vita è sempre più bistrattata e dove prevale sempre più la cultura di morte, il valore di ogni vita anche quella più segnata da limiti.