POLISTENA – Consiglio comunale incandescente a Polistena per almeno tre motivi: lo scontro fra maggioranza e il resto dell’opposizione che si è concluso con il coinvolgimento della platea e, in particolare di un uomo che è stato fermato dalle forze di polizia per il continuo inveire contro il sindaco Michele Tripodi; il conseguente abbandono dell’aula fra le urla di tutti del gruppo d’opposizione “Polistena nel cuore” guidato dall’ex sindaco Giovanni Laruffa; il successivo abbandono dei lavori dell’ex vicesindaco – ora all’opposizione nel gruppo misto, Claudio Roselli – e la lite avuta da questi mentre abbandonava l’aula consiliare con l’assessore Antonio Muscherà.
Altri due fatti politici rilevanti: la nomina del nuovo assessore Antonio Marafioti e il divorzio con l’orami ex consigliere di maggioranza Giorgia Sorace che ora siede fra i banchi dell’opposizione.
Nella confusione generale, il Consiglio – composto dopo i primi punti – dalla maggioranza più la Sorace, ha esaminato e approvato gli altri 12 punti all’ordine del giorno.
Ma andiamo per ordine: L’assemblea è iniziata con le dichiarazioni della Sorace e del sindaco, dopo la polemica che in questi giorni ha coinvolto – anche a livello regionale – il Pdci da una parte e il Prc dall’altra, circa i dissidi fra la maggioranza e la consigliera di Rifondazione. Per il primo cittadino chi si mette contro la maggioranza, così come ha fatto il consigliere del Prc votando contro la delibera del provvedimento dei parcheggi a pagamento, è automaticamente fuori dalla stessa, perché l’azione che si è tentato di portare avanti è «destabilizzante».
E, in effetti, visto il clima che si è creato la maggioranza rischiava di non votare il patto di stabilità, provvedimento che invece è passato quasi a conclusione dell’assise. Una polemica tutta a sinistra dato che i due soli rappresentati di centrodestra (Piero De Pasquale e Enzo Pisano) erano assenti. Per il consigliere Giovanni Laruffa (Pd) il problema è interno alla maggioranza, «ci dovete dire – ha detto – quali sono gli altri interessi che avete fuori dal contesto politico».
Una risposta che in parte ha subito provato a dare Roselli, il quale ha affermato che nella maggioranza è impossibile esprimersi liberamente. Ovviamente Tripodi non ha incassato le accuse ed è passato all’attacco, evidenziando i problemi politici che ci sono stati all’opposizione, nel gruppo di Laruffa, che è composto da altri tre componenti che dal Pd e dal Prc sono passati a Sel.
Poco dopo l’inizio della discussione politica, la tensione era palpabile e il pubblico, come sempre numeroso, ha cominciato a partecipare animatamente alla discussione, finchè non si è arrivati allo scontro dialettico e al conseguente intervento di vigili e forze di polizia e del personale sanitario del 118 che ha assistito l’uomo che ha protestato contro Tripodi, in preda a una vera crisi.
Il consiglio, ha comunque discusso di importanti questioni, ha approvato un documento contro i tagli del governo centrale chiedendo il coinvolgimento degli altri primi cittadini. Ha deliberato delle variazioni di bilancio ed ha riconosciuto alcuni debiti fuori bilancio ereditati dalla precedente amministrazione; alcuni dei quali saranno saldati, altri rinviati ad ulteriore esame. Fra quelli che l’amministrazione Tripodi si troverà a dover pagare ci sono 81 mila euro circa, per una vecchia sentenza persa dal Comune; altra sentenza per circa 4 mila euro da dare a una ditta; circa 90 mila euro maturati dal 2005 al 2010 per pagare parcelle a dei legali interpellati dall’ente. Fra i debiti che non saranno saldati subito 796 mila euro per delle bollette dell’Enel, sempre nel periodo compreso fra il 2005 e il 2010.
Polemiche a parte i parcheggi a pagamento si faranno, saranno soltanto 100 e solo in alcuni punti della città. La maggioranza ha inoltre votato gli equilibri di bilancio 2011, riconoscendo però una situazione deficitaria del Comune.
Giorgia Sorace, da parte sua, al di là delle questioni emerse in questi giorni ha deciso di votare tutto quello che è in linea con il programma col quale si è candidata, nel rispetto del ruolo che occupa.
Angela Corica