Francesco Pisano e Michele Tripodi

Schermaglie tra maggioranza e opposizione sul caso degli alloggi popolari emerso, in data odierna, attraverso l’azione dei Carabinieri della locale Stazione a Polistena. A dare la stura alla querelle il capogruppo di minoranza di Polistena Futura Francesco Pisano che ha puntato il dito contro l’amministrazione Tripodi che sollecitata, sul tema, da una specifica interrogazione aveva risposto, nel gennaio 2023, affermando “testualmente – ha rilevato Pisano – che “non risultano alloggi popolari occupati abusivamente”” parlando, quindi, di speculazione politica, mirata alla ricerca del consenso in maniera “eticamente grave” da parte di chi “ha guidato il Comune di Polistena negli ultimi 13 anni, facendo finta di non sapere, privando molte famiglie del diritto alla casa, del diritto ad una vita dignitosa” estendendo, infine, l’invito alla Procura “a verificare ed approfondire anche eventuali responsabilità politiche e amministrative per scoperchiare, una volta per tutte, una gestione poco trasparente del Comune di Polistena che contrasta con la tanto sbandierata legalità”. Di altro avviso il sindaco, Michele Tripodi, che attraverso una nota ha replicato affermando che l’Amministrazione si riserverà “di valutare un’azione di parte civile qualora il Comune possa essere individuato tra le parti offese” aggiungendo che il Comune gestisce “solo una parte residua” degli alloggi popolari – e solo per la parte amministrativa, è stato spiegato – la cui maggior proprietà rimane, secondo quanto riferito, in capo ad Aterp. Tripodi ha poi richiamato un rapporto del 2014 della Polizia Municipale trasmesso proprio ad Aterp in merito allo stato degli alloggi rilevando come “proprio nel periodo delle nostre Amministrazioni siano state denunciate dal Comune alcune occupazioni abusive, e contestualmente siano state redatte le graduatorie degli aventi diritto con relativa assegnazione di alcuni alloggi comunali ristrutturati” avviando, per la parte di abitazioni effettivamente gestite dall’ente, “le conseguenti procedure di regolarizzazione degli inquilini consentite dalla legge. Tutto ciò testimonia – ha concluso Tripodi – che le politiche abitative siano state attenzionate e considerate nel modo giusto”.