«“Fare memoria” per evitare che l’oblio cada sui fatti di allora ma soprattutto che le ragioni che resero quel male banale non ci sfuggano. “Essere memoria” per far crescere e difendere una nuova cultura europea della pace e della convivenza, per preservarci da un altro possibile orribile futuro costruendo una società in cui il razzismo non abbia più cittadinanza e in cui il rispetto della dignità della persona, l’integrazione e l’accoglienza siano in cima ai valori». Con questo spirito la Parrocchia Santa Marina Vergine, guidata dal parroco don Pino Demasi, ha voluto lanciare l’iniziativa che si terrà presso il Centro polifunzionale Padre Pino Puglisi dove, giorno 26 gennaio alle ore 21, si proietterà il film “Storia di una ladra di libri,” a cui seguirà un dibattito, e complementare al Treno della memoria – evento simbolo che si ripete oramai da oltre 15 anni – e che coinvolgerà circa quaranta ragazzi delle scuole superiori, appartenenti ai gruppi parrocchiali del Duomo cittadino in un viaggio esperienziale, giorno 24 gennaio, «per conoscere gli orrori che l’odio e l’indifferenza hanno creato, ma seguire soprattutto un circuito di cittadinanza attiva, con ricadute positive nella loro vita personale e nella vita della nostra comunità» ha affermato lo stesso don Demasi, accompagnatore del gruppo assieme al diacono don Antonino Napoli. Un percorso, anche emotivo oltre che formativo e culturale, che porterà i giovani a Berlino a visitare il Bundestag/Reichstag e il Memoriale Ebrei Assassinati dʼEuropa, nonché il campo di concentramento di Ravensbruck o di Sachsenhausen e poi a Cracovia, città nella quale si terrà una grande assemblea tematica, per vedere il ghetto ebraico e far tappa presso la fabbrica di Schindler ed ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau. «Una giornata importante non solo e non tanto per ricordare vittime e superstiti dell’Olocausto ma soprattutto occasione per prendere coscienza del dovere “di essere Memoria”, cioè il dovere di porre le basi – mai così solide da rendere inutile l’impegno – per un futuro scevro da violenze e soprusi che calpestano la dignità umana» ha concluso il sacerdote.