Riceviamo e pubblichiamo:
Il Piano per il Sud presentato a Gioia Tauro va nella direzione giusta, va nella direzione auspicata dalle parti sociali. Ci conforta, anche, il fatto che il Presidente del Consiglio Antonio Conte, affiancato in Calabria dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e da quello dell’Istruzione Lucia Azzolina, abbia deciso di passare dalla fase degli annunci a quella concreta della programmazione.
Il Piano per il Sud, che la Uil aveva sollecitato in tempi non sospetti, con l’indicazione di un investimento di 123 miliardi in dieci anni, di cui 33 pronti all’immediato utilizzo, riveste i caratteri di un importante segnale di attenzione verso il Mezzogiorno e, in particolare, verso la Calabria.
Ai nostri occhi, volendo scendere nel particolare, ci appare decisivo l’intervento programmato sulla realizzazione dell’Alta velocità/Alta capacità ferroviaria da e verso Reggio Calabria. Determinante, poi, appare l’impegno assunto e la tempistica annunciata per l’avvio del cantiere di ammodernamento del terzo megalotto della Strata statale 106: un progetto decisivo per lo sviluppo di questo territorio che, nella nostra visione, meriterebbe una rinnovata attenzione finalizzata alla progettazione di una dorsale viaria che metta in rapida connessione Crotone, la fascia dell’alto ionio cosentino, la Puglia ed il resto della Penisola.
Ancora, giudichiamo positivamente il rafforzamento dei programmi di start up della Zona economica speciale: uno strumento fondamentale per la ripartenza economica delle zone più severamente colpite dalla crisi che, adesso, necessita di un implementazione delle azioni di vantaggio, fiscali ed occupazionali, per tutti coloro che decideranno di investire sulle Zes e sul Sud Italia.
E’ un segnale positivo, poi, che il Governo per il rilancio del Meridione abbia coniugato le necessità di infrastrutture materiali con le richieste di natura immateriale quale può essere la scuola e l’offerta scolastica. Così come vanno nella direzione indicata le azioni per potenziare il sistema degli incentivi alla ricerca.
In questo quadro è importante estendere alle aziende di Stato, non solo a quelle impegnate nella realizzazione di grandi opere ma anche a quelle che producono valore aggiunto in ricerca ed innovazione tecnologica, le provvidenze previste con l’applicazione della cosiddetta clausola del 34%.
Ci soddisfa l’idea di una rinnovata programmazione delle risorse 2021/2927, ma al Governo vorremmo raccomandare la loro concentrazione su asset definiti e non la loro parcellizzazione.
Appare necessario, poi, varare una nuova politica industriale che sia in grado di supportare e trasformare in un volano per l’economia tutto quanto è stato previsto con il Piano per il Sud.
Le buone notizie contenute nelle slide presentate dal ministro Provenzano, però, non possono far passare in secondo piano alcuni nodi ancora non sciolti in terra di Calabria.
Innanzitutto, crediamo che il Governo debba dare con prontezza una risposta decisiva sul futuro del Servizio sanitario calabrese e, in questo contesto, ci attendiamo che il Consiglio dei ministri sia in grado di trovare le giuste misure capaci di superare la fase di stallo sul Decreto Calabria.
Poi, il Capo del Governo e la sua squadra dovranno aprirsi ad un confronto costruttivo con le parti sociali sul cronoprogramma del Piano per il Sud e, allo stesso tempo, dovranno essere pronti ad affrontare un’attenta azione di analisi di tutti quei programmi, come il Patto per la Calabria, che non hanno ancora dispiegato i propri effetti sul territorio calabrese.
In ultimo, ma non per ultimo, appare necessario capire se e come possa incastrarsi il progetto di autonomia differenziata, sul quale ci sembra utile un attento approfondimento, con i risvolti del piano di sviluppo presentato dal Presidente del Consiglio a Gioia Tauro. Non vorremmo, infatti, che
Il mutamento dell’assetto istituzionale del nostro Paese potesse influire negativamente sull’applicazione concreta delle numerose provvidenze previste dal Piano per il Sud.
Santo Biondo
Segretario generale
Uil Calabria