HomePoliticaPericolosità strada Palmi-Tonnara, il movimento "Faro" chiede interventi immediati

Pericolosità strada Palmi-Tonnara, il movimento “Faro” chiede interventi immediati

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 «Abbiamo deciso di rivolgerci direttamente al sindaco della Città metropolitana Giuseppe Falcomatà e al sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio, a ciascuno per le proprie competenze, perché fortemente preoccupati per la pericolosità della strada provinciale che da Palmi conduce alla Tonnara e da questa risale per immettersi sulla S.S. 18 per Gioia Tauro, che verte in totale stato di abbandono». 

È quanto si legge in una nota stampa diramata dal movimento politico “Il Faro” di Palmi, preoccupato per le condizioni in cui si trova l’arteria che conduce dalla città alla Tonnara, che tra non molto sarà ancora più frequentata da quanti si recheranno al mare.

«Abbiamo chiesto loro di volersi adoperare per disporre in tempi brevissimi le opere di manutenzione più urgenti per la messa in sicurezza della strada per il periodo estivo, e programmare sin da ora le opere di manutenzione per dare alla strada in questione il decoro e la sicurezza necessari ad un’arteria stradale così importante e trafficata – si legge ancora nel documento – Ormai da giorni la stagione estiva vede gli abitanti di Palmi e delle località limitrofe recarsi quotidianamente verso le spiagge della Tonnara per fare il bagno e, tra qualche settimana, l’arrivo dei turisti renderà la strada ulteriormente trafficata. Va considerato che la strada in oggetto rappresenta la via di collegamento tra la città e altre zone del territorio palmese a forte densità abitativa, ossia Taureana, la Tonnara di Palmi, Pietrenere e Scinà e, quindi, è una tratta quotidianamente percorsa da centinaia di mezzi». 

«Quest’anno, però, su questa strada non è stata effettuata neanche l’ordinaria manutenzione – proseguono ancora gli attivisti del movimento – Infatti, la strada in oggetto, purtroppo, a causa del precario stato manutentivo presenta per lunghi tratti un asfalto disconnesso, con erbe infestanti che hanno ormai invaso la carreggiata stradale; inoltre, le cunette e i canali di scolo delle acque adiacenti la sede stradale sono ostruiti da detriti e da terra. Tutto ciò determina un evidente e immanente stato di pericolo per gli automobilisti, per i motociclisti e i ciclisti che quotidianamente percorrono quella strada, a causa di uno stato manutentivo insufficiente. Va aggiunto che quest’anno le abbondanti piogge hanno riempito le reti paramassi che ormai piene invadono la sede stradale mentre le griglie dei canali di scolo rimosse non sono state più ricollocate in sede, restando delimitate dalle transenne che, se da una parte segnalano il pericolo, dall’altra, invadono la sede stradale restringendola ulteriormente, come si può notare anche dalle fotografie che mostrano solo alcune delle situazioni più critiche». 

«Ciò posto, le condizioni sopra denunciate richiedono quegli interventi urgenti eseguibili nell’immediatezza per contenere i disagi di cui sopra, ma anche la stesura di una seria programmazione manutentiva annuale, che consentirebbe di intraprendere per tempo le opere necessarie e che, oggi, è pressoché assente o non pienamente posta in essere. Siamo infatti convinti che prendersi cura delle strade significhi programmare un’adeguata manutenzione ordinaria e straordinaria. Non va trascurato neanche il non meno importante aspetto legato al decoro che, evidentemente, è importante per la nostra città e i suoi abitanti», aggiungono gli attivisti de “Il Faro” nella nota stampa.

«Attraverso la manutenzione programmata della strada, infatti, è possibile superare la logica dell’intervento episodico o emergenziale grazie a una lettura complessiva dei caratteri dell’infrastruttura e degli eventi che su questa o al suo intorno si verificano, per intervenire prevenendo le criticità di sicurezza, funzionalità o confort della rete. Soltanto in questo modo – conclude la nota stampa – si riusciranno a perseguire benefici per gli utenti della strada, in termini di maggior continuità e qualità dei servizi e per la collettività, nonché di contenimento dei costi complessivi di intervento».

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