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“Per non dimenticare Sabra e Shatila”: 41 anni dopo la strage, l’attivista Enzo Infantino torna in Libano

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Gli occhi di Sana diventano tristi.

All’improvviso le lacrime incominciano a bagnare il suo volto segnato dalla sofferenza: non regge alla commozione quando il suo racconto si concentra su quei giorni che hanno cambiato la sua esistenza.

Sana aveva due figli piccoli, viveva nel campo profughi di Shatila quando ha saputo che il marito è stato ucciso.

Sono trascorsi 41 anni da quella orribile strage perseguita con estrema crudeltà dai falangisti libanesi con il supporto dell’esercito israeliano guidato da Ariel Sharon. Dal 16 al 18 settembre 1982 furono ammazzati senza pietà oltre duemila persone, tra donne, bambini, anziani, che avevano la sola colpa di essere palestinesi.

Nessuno ha mai pagato per quel crimine. Non è stata fatta giustizia ma a coloro che hanno vissuto quel massacro non è rimasto altro che continuare a fare esercizio di memoria al fine che le nuove generazioni continuino a battersi per la verità.

Anche quest’anno l’Associazione “Per non dimenticare Sabra e Shatila” è stata presente in Libano con una folta delegazione per portare la solidarietà al popolo palestinese. Sono 400 mila i palestinesi che vivono nei campi profughi.

Il programma intenso è organizzato dalla ONG Palestinese Beit atfal Assumoud che ha visto impegnati i delegati in diversi incontri in particolare con i sopravvissuti alla strage e con i rappresentanti del mondo politico e sociale del Libano e della Palestina tra cui il Ministro del lavoro del Governo Libanese.

Tra i delegati, il palmese Enzo Infantino assiduo frequentatore di quelle realtà così martoriate.

È toccato a lui portare il saluto della delegazione italiana nell’incontro all’Ambasciata Palestinese in Libano; l’attivista nel suo intervento ha ricordato ciò che l’associazione sta facendo da 23 anni e continuerà a fare fino a quando non sarà ottenuta giustizia per le famiglie dei martiri del massacro e garantito il diritto al ritorno in Palestina come sancito da diverse risoluzioni dell’ONU.

Inoltre, Infantino, rivolgendosi all’Ambasciatore e ai rappresentanti delle forze politiche palestinesi presenti all’incontro, li ha esortati a cercare l’unità rimarcando che il “Comitato Per Non Dimenticare ODV” continuerà a sostenere la causa palestinese, chiedendo la liberazione di tutti i detenuti politici nelle carceri dell’occupazione israeliana e condannando i ripetuti attacchi israeliani nei confronti del popolo palestinese.

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