Le foreste vetuste e l’importanza della salvaguardia di ecosistemi complessi e caratterizzati al loro interno dalla presenza di tutte le fasi di vita, non consentono soste. Il Parco Nazionale dell’Aspromonte prosegue nel suo percorso per l’inserimento della faggeta vetusta “Valle Infernale” radicata nel cuore del Parco, nello “Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe”, sito seriale UNESCO, rete internazionale.
In questi giorni, infatti, è prevista la visita dell’ispettore designato dall’Unesco che mercoledì 23 settembre, a Gambarie, incontrerà gli stakeholders interessati per un confronto sulle opportunità dell’importante riconoscimento, sia in termini di tutela del sito, sia in termini di valorizzazione sostenibile.
Le Foreste che ottengono il riconoscimento Unesco sono selezionate per la loro unicità biologica ed ecologica e per la caratterizzazione scientifica e naturalistica.
L’obiettivo del Parco Nazionale dell’Aspromonte è quello di ottenere un esito favorevole quale riconoscimento della valenza naturalistica della Faggeta vetusta di Valle infernale, patrimonio mondiale da preservare e tutelare, possibile anche grazie agli sforzi intrapresi dall’Ente Parco per la conservazione e la valorizzazione del territorio dell’Area Protetta.
In Aspromonte, a seguito di numerosi studi condotti in partnership con gli altri Parchi nazionali del Sud Italia, sono state individuate sei Foreste con carattere di vetustà, e sono state sviluppate “Azioni di sistema” per creare una vera e propria “rete” di boschi vetusti nell’ambito dell’Appennino meridionale italiano.