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Palmi, sui social si rompe il silenzio della Fondazione Varia

Varia 2023 - foto di Sofia Cutrupi

Solo sei mesi fa – o poco meno – si chiudeva a Palmi un’estate che in molti hanno definito indimenticabile: un mese ricco di eventi, di concerti con cantanti del panorama nazionale e internazionale che si sono esibiti in piazza I Maggio, artisti locali che hanno animato le calde serate d’agosto; un mese suggellato dalla corsa della Varia, la macchina a spalla che dal 2013 è nella lista dei beni immateriali tutelati dall’Unesco.

L’euforia scatenata dal momento della festa, il 27 agosto scorso, ha spinto il sindaco Giuseppe Ranuccio ad annunciare una ulteriore edizione speciale prevista il 25 agosto di quest’anno, lanciando alla Fondazione “Varia” e al suo presidente Daniele Laface una sfida: riuscire a fare una festa ancora più bella.

Ma a distanza di pochi mesi la Fondazione è finita nel mirino dei creditori, coloro che la scorsa estate hanno lavorato agli eventi e che ad oggi non sono stati pagati dopo aver emesso regolare fattura.

Qualcuno ha preferito le vie legali, altri, invece, la pubblica piazza dei social – metodo quantomeno discutibile – per chiedere il pagamento delle somme spettanti e proprio quest’ultima scelta ha messo a nudo le criticità della macchina organizzativa rimaste finora nascoste.

Nelle settimane scorse il titolare della ditta che ha installato le luminarie ha denunciato attraverso un post sui social (pubblicato su un gruppo Facebook e scomparso poche ore dopo) il mancato pagamento del compenso pattuito, lamentando l’impossibilità di mettersi in contatto con i responsabili della Fondazione che, stando a quanto scritto, non risponderebbero al telefono. Ieri, ancora, un’artista che si è esibita a Palmi, sua città d’origine, ha denunciato sui social la stessa situazione, spiegando che avrebbe provato più volte a contattare la Fondazione tramite mail e telefono, senza ricevere alcuna risposta.

E proprio ieri, dopo mesi di silenzio, la Fondazione Varia, utilizzando lo stesso metodo scelto da alcuni dei creditori, ha informato attraverso i social che a breve verrà fatto un incontro per chiarire la situazione, durante il quale sarà presentato il bilancio dell’edizione 2023, la prima organizzata dalla Fondazione: “La Fondazione Varia di Palmi è lieta di organizzare un incontro esclusivo per gli stakeholder dell’ultima edizione. Presenteremo il bilancio 2023 in anteprima, ben in anticipo rispetto alle tempistiche usuali per le Fondazioni. Durante l’appuntamento, esploreremo le future iniziative e ci confronteremo apertamente sulle questioni in sospeso. Vi informeremo via email riguardo i dettagli dell’incontro (anche da remoto), confermando il nostro impegno nella risoluzione di ogni problematica. La vostra comprensione e sostegno sono fondamentali, specialmente considerando le sfide e i ritardi che possono essere emersi durante la prima edizione della Varia organizzata da questa nostra giovane Fondazione”.

A oggi, infatti, non si conosce l’entità della spesa sostenuta dalla Fondazione per organizzare la festa, non si conosce il bilancio e l’eventuale debito contratto né se e come i soldi provenienti da due finanziamenti pubblici di Regione e Città metropolitana sono stati spesi.

Si conosce solamente una sfilza di lamentele dovute ai ritardi nei pagamenti che, data la portata dell’evento, vanno messi in conto sia da chi organizza che da chi vi partecipa, ma che vanno opportunamente comunicati ai creditori, altrimenti rischiano di essere motivo di acredine, velenosità e creano del malcontento.

E il silenzio da parte degli organizzatori non aiuta a distendere il clima, anzi alimenta ancora più polemiche rischiando di trasformare la Varia, che è un bene da tutelare e promuovere, in elemento divisivo, macchiando l’immagine della festa e ledendo quella della Fondazione: quale fornitore o prestatore di servizi, grande o piccolo che sia, andrebbe a trattare con un ente che dinanzi alle richieste di pagamento si trincera dietro al silenzio?

L’incontro che la Fondazione ha intenzione di organizzare servirà a chiarire molti aspetti e a capire se l’evento può realmente essere replicato anche quest’anno.

Intanto rimane un interrogativo che ad oggi non ha risposta: tirando le somme, quella dell’amministrazione di dare vita a una Fondazione, è stata davvero una scelta vincente?

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