«C’è un nuovo albero da potare, germogliare e fortificare, da qui nasce la necessità di creare un nuovo pubblico». Con questa consapevolezza è stato presentato, il 20 gennaio 2023, l’ambizioso laboratorio teatrale, “il nuovo albero” che sta sorgendo al Centro per la Nuova Evangelizzazione “Giovanni Paolo II” sito al Piazzale Ibico di Palmi, promosso dai frati minori conventuali della Parrocchia M. S.s. ma del Rosario ed ideato dall’arch. Wladimiro Maisano.
Quest’ultimo, dopo il felice avvio del laboratorio per bambini guidato da Daniela D’Agostino, ha voluto nei mesi rafforzare il suo “albero” con importanti “innesti”: i corsi infatti, avranno insegnanti d’eccezione, presentati in due open day, ai quali sono stati invitati principalmente i ragazzi dei licei. Il primo, come già detto, si è svolto il 20 gennaio, e ha visto protagonisti i talentuosi ragazzi di AttorInCorso, guidati dall’attore cosentino Matteo Lombardo, già acclamato quest’estate in “Amuramaro”, studio sulle fiabe calabresi di Di Francia. Il progetto “LaboratorInCorso”, sulla scia del “Teatro Sociale”, non mette in rilievo la messa in scena finale, ma il percorso che ogni allievo svolge nell’autoconsapevolezza di sé e del proprio corpo tramite l’esercizio fisico: conoscere se stessi porta così a migliorare la capacità di ascolto e dunque il rapporto con l’altro.
Matteo Lombardo e gli altri AttorInCorso hanno illustrato ai numerosi presenti altri metodi di lavoro, come l’improvvisazione a partire dall’analisi di un breve testo e la stesura di un diario collettivo dal quale la storia personale di ognuno diventa un racconto unico, a più voci. Per il giovane gruppo cosentino è dunque il rapporto con l’Io e la relazione sociale il senso fondante del teatro: una ricerca di umanità che è da sempre motivo fondante di tutti i progetti di Ibico.
Al secondo open day previsto per venerdì 27 gennaio, verranno svelati altri rigogliosi frutti di questo sempre più ricco e innovativo laboratorio teatrale, dove tre professionisti, il drammaturgo Eros Salonia, l’esperto di movimento scenico Thilina Pietro Feminò e la psicologa Claudia Marini esporranno i loro metodi che valorizzano, in modi diversi, la forza creatrice dell’uomo.
Una forza espressa attraverso corpo, voce e spazio per Thilina Pietro Feminò, attore messinese di origini srilankesi diplomato all’Accademia Internazionale delle Arti dello Spettacolo a Parigi con formazione sulle arti della Scena e della Maschera. E saranno proprio i personaggi della Commedia dell’Arte ad essere studiati, assimilati, rappresentati, attraverso Lazzi (microdrammaturgie di pochi minuti) o effetti comici; tramite improvvisazioni: niente sarà scontato, perché tutto si svolgerà nel segno di una grande interrelazione tra le Arti (musica, danza, teatro).
Un’arte che per Eros Salonia, attore, drammaturgo, dottore di ricerca in Drammaturgia alla Sorbona di Parigi si manifesta con la scoperta del proprio “ritmo del cuore”, sui propri suoni interiori. Un linguaggio interno che attraverso esercizi posturali, la valorizzazione dei gesti, l’uso della musica (ad esempio il tamburo sciamanico) ogni allievo può scoprire i propri ritmi e contestualizzare le proprie battute e discorsi.
Il metodo dell’artista messinese è utilizzato in Francia, tramite l’associazione da lui diretta L’Arlequin de l’esprit, che vede il diverso, lo straniero, il paziente psichiatrico come un creatore di cultura: i suoi medio e lungometraggi hanno avuto come protagonisti anche pazienti psichiatrici.
Chi frequenterà i corsi potrà sperimentare anche tecniche psicologiche per entrare in contatto con le proprie emozioni grazie al metodo della Bioenergetica di Lowen, praticato dalla psicologa e psicoterapeuta Claudia Marini. La studiosa di Psicodramma e Teatro di Comunità garantirà sostegno sia di gruppo che individuale, ed aiuterà a sciogliere blocchi e stress sia temporanei che cronici. La Bioenergetica è una pratica di meditazione attiva, che sposta il centro della consapevolezza dalla mente al cuore.
È nato dunque un nuovo teatro, «dove un nuovo pubblico può toccare con l’anima la propria origine, che è unicamente umana», ha dichiarato il responsabile sezione teatro Wladimiro Maisano, che ha aggiunto: «Ecco allora la necessità di guardare al teatro laddove manca da tanti anni con occhi nuovi come se fosse un luogo vergine, come se fosse l’inizio. Un nuovo pubblico per essere più coinvolto, interessato. Il teatro ha aiutato generazioni. In Grecia i teatri avevano migliaia di posti, e quei posti erano quelli di tutta la città. La città è misurata dalle sue istituzioni, identificate nei desideri dei cittadini di conoscere, incontrarsi, lavorare; la sua crescita si rispecchia nel lavoro di chi l’amministra: gli sforzi per costituire nuove istituzioni sono il punto di partenza per pensare la città. Ecco noi stiamo studiamo istituzioni nuove, come piani collettivi, con lo sguardo sulla bellezza e la strategia del duraturo, del lungo termine, con l’intenzione di creare un cittadino impegnato, anche attraverso il Teatro. Ognuno di noi può essere amministratore della propria città quando offre i propri strumenti di conoscenza alla collettività».