Di Anna Pizzimenti
Cos’è una Casa della Comunità? Qual è la sua funzione nel contesto sanitario territoriale? Chi ne può usufruire?
Se le risposte a queste semplici domande non sono immediate, allora è urgente intervenire, per fornire alla cittadinanza un’informazione qualificata e fruibile.
Questo l’obiettivo – centrato davvero – del Movimento FARO, l’associazione politico-culturale, che da circa un anno è attiva nella Città di Palmi: intervenire con un focus sulla sanità territoriale e, in particolare, sulla Casa della Comunità di Palmi, per illustrarne anatomia e fisiologia.
Per farlo, è stato organizzato un incontro, tenutosi il 13 dicembre scorso nell’Auditorium “Prof. Pietro Ciappina”.
L’evento è stato aperto dai saluti del Presidente del Movimento, Avv. Carmelo Ciappina, che ha ringraziato i tanti intervenuti: autorità, cittadini e rappresentanti di partiti politici e associazioni, che hanno letteralmente affollato la sala convegni, a conferma dell’interesse che il tema ha suscitato.
Presente, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Palmi, il Presidente del Consiglio Comunale, Avv. Francesco Cardone, che ha lodato gli organizzatori per la pregevole iniziativa.
Il Dott. Vincenzo Militano, Dirigente Medico Specialista in Medicina Nucleare A.O.U. “R. Dulbecco” CZ e socio del Movimento, ha moderato gli interventi e ha da subito circoscritto il tema, ben precisando che la funzione di una Casa della Comunità è gestire il paziente cronico, quando non è demandabile agli ospedali.
Primo a relazionare il Consigliere della Regione Calabria Giuseppe Mattiani, il quale con molta lucidità ha ripercorso il cammino tortuoso che la sanità calabrese ha compiuto (o meglio non ha compiuto, n.d.r.) negli ultimi dodici anni: un lungo periodo caratterizzato da alternanze di commissariamenti e di bilanci mai presentati, i quali, con la svolta della Giunta Occhiuto, hanno recuperato la propria funzione, palesando una verità inaspettata, in cui le inefficienze del sistema erano dovute più al non facere che alla cattiva gestione. Il cambiamento, rappresentato da dati e numeri precisi, è stato scandito da Mattiani con la sicurezza di chi ne è stato anche artefice: dal sostanzioso contributo alla Radiologia di Palmi alle nuove assunzioni (nell’ordine delle migliaia), ai milioni investiti per snellire le liste di attesa, alle nuove Case della Comunità sul territorio, ai COT alle AFT, i numeri e le nuove sigle snocciolate hanno lanciato il messaggio di una sanità calabrese che vive già il cambiamento, senza attenderlo più soltanto.
Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente, ha svelato la sua visione, quella di una “medicina in uscita”, che coinvolga più protagonisti, dalle associazioni ai cittadini, per ridefinire ruolo e funzioni del management sanitario. Volgendo lo sguardo alla Casa della Comunità di Palmi, il Dott. Curia, ha auspicato che diventi un modello da esportare, per efficientare il sistema sanitario e incanalarlo verso una “filiera” virtuosa e progressiva, incastonata fra l’assistenza domiciliare e gli ospedali.
Se non fosse stata corroborata da dati e da immagini che ne hanno riprodotto fedelmente gli ambienti, la descrizione della Casa della Comunità di Palmi da parte del Dott. Salvatore Barillaro, Direttore del Distretto Sanitario Tirrenico dell’ASP di Reggio Calabria, sarebbe sembrata quasi irreale, al limite della fantascienza, soprattutto per chi ancora crede di dover praticare l’esilio sanitario: 14 gli ambulatori attivi; PUA; CUP operativo anche nei giorni di non rientro pomeridiano, per velocizzare e favorire il servizio di prenotazione. Tanti i servizi per l’utenza, fra cui la fornitura gratuita di microinfusori; servizi di diagnostica di base; prestazioni AFT; la novità della medicina dello sport; i 12 posti dell’emodialisi; il fiore all’occhiello: il servizio di medicina iperbarica, purtroppo solo parzialmente operativo, per la presenza di un solo medico; il servizio di logopedia e l’implementazione del Consultorio familiare, con tutti i servizi che da esso si diramano. E ancora la presenza stabile di un’ambulanza, riportata a Palmi per volontà del Consigliere Mattiani e del Presidente Occhiuto; gli ambulatori infermieristici; gli screening tumorali e, ultima frontiera, la telemedicina. Un elenco lungo, ma non esaustivo, del percorso di riedificazione della sanità di prossimità, che il Dott. Barillaro illustra con, consapevole e meritato, orgoglio.
Nell’intervento del Dott. Giovanni Barone, Referente dei medici di M.G. dell’AFT di Palmi, si percepiscono la passione e la dedizione di chi ha fatto della professione medica una missione. AFT è l’acronimo di Aggregazione Funzionale Territoriale, la prima a costituirsi nel Distretto e che è diventata una realtà efficiente e operativa, in cui 10 medici di medicina generale prestano servizio a favore di tutti i pazienti della Città di Palmi. Un’invenzione virtuosa, che in 5 mesi di attività ha registrato ben 800 visite, con notevole beneficio deflattivo per il Pronto Soccorso. Nella prospettiva del Dott. Barone, le AFT sono un tassello significativo per la salute dei pazienti, perché consentono al medico di tornare a prendersi cura solo del paziente, lasciando ai tecnici la gestione burocratica della sanità.
Assente per un imprevisto la Dott.ssa Lucia De Furia, Direttore Generale dell’ASP di Reggio Calabria, il cui intervento avrebbe concluso la presentazione, già tracciata dagli altri relatori, di una sanità virtuosa e innovativa, che comporta l’onere di doversi addomesticare a sigle e codici nuovi, ma che lascia prospettare un sistema efficiente, funzionale e attento ai bisogni del territorio.
