Se dovesse davvero succedere quanto la Sorical ha annunciato al Comune di Palmi, a partire da oggi metà della città potrebbe vedersi ridotta l’erogazione dell’acqua nelle abitazioni.
Il 13 ottobre è infatti la data a partire dalla quale la Sorical, l’azienda privata “proprietaria” dell’acqua regionale, avvierà la procedura di riduzione dell’erogazione idrica nel Comune di Palmi, moroso in quanto facente parte del Consorzio “Vina” per quasi 3 milioni di euro.
Una decisione che il primo cittadino di Palmi Giovanni Barone ha contestato duramente, perché determina la morte economica dell’ente per via di un contratto “da cravattari”, così definito dal sindaco in conferenza stampa ieri a palazzo San Nicola.
“La Sorical ha inserito Palmi tra i Comuni presumibilmente morosi nei suoi confronti – ha spiegato Barone – in quanto parte di un Consorzio di cui detiene la maggioranza dei consumi, essendo il più grande tra Seminara e Melicuccà. Il 7 ottobre scorso – ha aggiunto – è arrivata in Comune una comunicazione attraverso la quale Sorical comunica che da domani avvierà la riduzione dell’erogazione idrica in caso di mancato pagamento delle somme dovute, o di accettazione del contratto proposto”.
Un contratto che è un suicidio: Sorical ha infatti proposto al Comune di corrispondere, oltre al corrente, ulteriori 36mila euro al mese per 60 mesi, per appianare il debito che ammonta a circa 3 milioni di euro. E per un ente che non riesce a pagare l’ordinario si tratta di un vero e proprio suicidio.
“Il Comune di Palmi acquista da Sorical 2 milioni e 400mila metri cubi di acqua all’anno, per una spesa di 1 milione di euro – ha proseguito il sindaco – Il fatturato comunale è di 2 milioni di euro all’anno, ma riusciamo ad incassarne solo 1 milione e 200mila, con una perdita che si aggira intorno al 40%”.
A determinare la perdita nell’incasso concorrono diversi fattori: la sottrazione di acqua in maniera illecita, nonché la fuoriuscita di acqua dalle tubature. “Stiamo intervenendo su entrambi i fronti – ha detto ancora il sindaco – sia cercando di individuare chi sottrae illecitamente l’acqua, sia individuando perdite dalle tubature. A questi due fattori se ne aggiunge un terzo: il Comune immette nelle tubature Sorical 13 litri di acqua al secondo, che passano attraversi i contatori e che si trasformano in consumi, ovvero in denaro che il Comune deve pagare alla Sorical. Credo sia inaccettabile questo meccanismo, eppure va avanti da 10 anni, senza che nessuno indaghi sulla liceità della procedura”.
Il consulente del Consorzio “Vina” presente alla conferenza stampa, il dottor Ielo, ha spiegato come “Vina” si stia impegnando da qualche tempo per “riparare le tubature con perdite, anche grazie a degli strumenti di ultima generazione capaci di captare in pochi attimi le tubature guaste. Certo – ha aggiunto – mi permetto di dire che le perdite rappresentano una fetta piccola del problema, costituito perlopiù dalla sottrazione idrica impropria”.
Dinanzi ad una situazione del genere ci sono pochi margini di intervento. “Come sindaco farò di tutto affinché non avvenga la riduzione dell’erogazione idrica – ha concluso Barone – diffidando Sorical qualora dovesse farlo davvero. Dico fin da ora che non abbiamo alcuna intenzione di innalzare la tariffa dell’acqua, perché andrebbe a danneggiare solo chi paga regolarmente, anzi, potrebbe avere l’effetto contrario e determinare nuovi evasori. Stiamo pensando di accendere un mutuo, o come Comune, esclusivamente per la nostra quota di debito, o come Consorzio”.