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Palmi, Pino Ippolito lancia la sua “rivoluzione culturale”

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Francesco Braganò, Piero Lauro, Mimmo Gagliostro, Elisa Gaglioti, Mihaele Andonova, Raffaele Albanese, Salvatore De Luca, Grazia Barbaro, Felice Furfaro, Teresa Famà, Maria Gioviale, Nicola Rosario Leonardis, Giusy Nicolosi, Tonino Oliverio, Domenico Panuccio, Federica Tripodi.

Li ha chiamati uno ad uno sul palco i suoi candidati e li ha presentati alla città prima del suo comizio, Pino Ippolito, candidato alla carica di sindaco di Palmi sostenuto da una sola lista civica, “Circolo Armino – Un’altra Palmi è possibile”.

“Siamo stupiti di come i nostri avversari politici – ha detto Ippolito – vantino una originalità, una discontinuità col passato, che assolutamente non appartiene a loro. Nelle loro liste troverete i responsabili del declino di questa nostra città. Sono liste che non possono vantare nulla di nuovo, né raccontare nulla di originale”.

Ha introdotto quindi il tema della “rivoluzione culturale” a lui molto cara, unica arma in grado di portare un vero cambiamento in città. “Noi ci vantiamo – ha proseguito – di non avervi chiesto mai il voto, e questa è una rivoluzione culturale. Rispettiamo le vostre idee e le vostre libertà, ci fidiamo delle vostre intelligenze, vogliamo che liberamente scegliate il futuro migliore per questa città. Abbiamo una sola lista – ha detto ancora – di persone che non hanno responsabilità col passato,ne abbiamo voluta una sola perché non volevamo entrare nelle vostre case e scippare voti, ed è anche questa una rivoluzione culturale. Le nostre sono persone integerrime, di qualità e di tutte le età, che possono portare esperienza e freschezza: sono loro la migliore risposta alle tante liste”.

Ippolito ha quindi esortato la città a votare il progetto ed il programma: “noi abbiamo una lista ed abbiamo anche un progetto, molti hanno tante liste e neanche un’idea”. Ed in nome della trasparenza ha ricordato che proprio da domenica mattina, sul sito del Circolo “Armino” e sulla pagina Facebook “Circolo Armino – Progetto per Palmi”, è possibile consultare il rendiconto delle spese affrontate dal Circolo per la campagna elettorale, che sono poco più di 1.500 euro.

Parla poi del Psc, “la battaglia per la quale saremo ricordati: abbiamo messo all’indice chi è stato trovato con le mani nella marmellata – ha detto Ippolito – Abbiamo scoperto che buona parte del Piano è stata copiata, ma non è certo questa l’unica ragione per cui quel Piano è disastroso. Palmi è stata così imbruttita che non può sperare in uno sviluppo turistico, che però è una delle ultime chance economiche che Palmi ha. Ma una città brutta – ha proseguito – non sarà mai turistica; per rendere bella una città bisogna manutenerla, bisogna curare il verde, sistemare i marciapiedi e le strade, prendersi cura dell’illuminazione, non avere edifici cadenti in centro né in periferia, bisogna pulire le spiagge ed il Sant’Elia. Se non facciamo decollare un’economia del turismo, non avremo i soldi per mantenere in ordine la città. Il Psc, così com’è, non aiuta lo sviluppo turistico”.

Altro argomento toccato da Ippolito è stato quello della pedonalizzazione del centro storico, o di parte di esso. “Ma chi volete che venga a Palmi a passeggiare e fare shopping – ha chiesto – se il suo centro è un via vai di auto e moto? E’ evidente che non guardiamo a cosa succede a pochi passi da Palmi, dove grazie alla pedonalizzazione molte città sono vive e frequentate. Ma conoscete in tutta Italia un centro storico che non abbia almeno un’isola pedonale? E conoscete un’esperienza in cui la pedonalizzazione è stata fallimentare? Io no!”.

E quindi il turismo: i percorsi di trekking, la Costa Viola, la Marinella, il Parco dei Tauriani, le Grotte di Trachini, villa Pietrosa, Rovaglioso, Porto Oreste. “Non sono necessari grossi investimenti per far sì che il nostro territorio diventi una fonte di ricchezza turistica, si tratta di potenziare ciò che abbiamo e farlo conoscere”.

Il comizio ha poi toccato il tema della Città Metropolitana, definita “scempio democratico”, quello del dialogo con i Comuni vicini, specie Seminara e Melicuccà, e quello della sanità e del nuovo ospedale della Piana.

E sugli uffici comunali ha detto: “Noi non vogliamo punire nessuno, rispettiamo il lavoro e l’impegno di tutti, ma è necessaria una riorganizzazione interna. Noi vogliamo fare in modo che il Comune sia al vostro servizio, sia dalla vostra parte, tutti i diritti vi verranno garantiti ed ogni funzione avrà un tempo stabilito”.

Per finire un appello ai giovani: “usate la vostra energia, la vostra passione per cambiare la città ma conoscendo la direzione del cambiamento. Non ha senso parlare di cambiamento se non si precisa il verso nel quale vogliamo incamminarci. Il nostro verso – ha concluso – è quello che vuole tutelare la bellezza del paesaggio, la nostra natura, la nostra città perché sappiamo che questo è il patrimonio più importante che abbiamo per risollevare anche le sorti economiche della città. Non vi ho detto tutto ciò che avrei voluto, e forse neanche come avrei voluto, ma spero di avervi lasciato chiara in mente la passione autentica che ci anima. La sola promessa che vi facciamo è che opereremo al meglio delle nostre competenze, della nostra capacità, della nostra serietà e nell’interesse generale. Non abbiamo interessi da difendere, lavoreremo sodo per questa città. Abbandoniamo la pratica del voto impegnato, non facciamo sedere in consiglio le famiglie più lunghe ma le persone di qualità”.

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