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Palmi, pescatori sul piede di guerra

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“Il porto ai pescatori”. È il messaggio che da questa mattina campeggia all’ingresso dei Porto di Taureana, alla Tonnara di Palmi, dinanzi al cui ingresso decine di pescatori hanno dato vita ad una forma di protesta pacifica, rivendicando il loro diritto al lavoro.

Lavoro che è legato alla possibilità di attraccare un’imbarcazione proprio al porto, una possibilità che col passare del tempo si è trasformata in incertezza e che oggi è pronta a svanire.

Perché a breve il molo in cui si trovano attraccate le barche dei pescatori potrebbe essere sgomberato, per far posto ad una struttura di tipo turistico, e per i pescatori sembra non esserci più posto.

“A maggio del 2011 – riferisce il signor Rosace, presidente dell’associazione pescatori “Tonnara” – dopo una protesta all’interno del porto, la polizia ci ha rilasciato un’autorizzazione provvisoria che ci ha permesso di tenere le barche attraccate al porto. Ad aprile del 2014 siamo stati invitati dall’allora responsabil della delegazione di spiaggia della Tonnara, a presentare un progetto che ci avrebbe assicurato i posti barca al porto, in maniera definitiva, o comunque più stabile. La domanda è stata accettata, seppur con una piccola modifica”.

Ma nessuno ha mai comunicato ai pescatori l’approvazione definitiva di questo progetto. Nel 2016, però, succede che l’Autorità Portuale avrebbe riferito ai pescatori della Tonnara che cinque anni prima, a settembre del 2011, era stato pubblicato un avviso pubblico per il quale era necessario prsentare un progetto in un periodo compreso tra il 9 ed il 21 settembre.

E questo sarebbe successo tre anni prima della richiesta di un progetto ai pescatori, fatta dall’Autorità portuale. Perché allora richiedere un progetto ai pescatori, se un bando aveva già assegnato ad un privato quel lotto?

“Da un controllo fatto – ha proseguito Rosace – ci risulta che le due domande giunte all’Autorità Portuale, in risposta al bando, porterebbero le date del 21 luglio una e dell’8 agosto 2011 l’altra, date antecedenti la pubblicazione del bando”.

Le procedure di sgombero dovrebbero iniziare nelle prossime settimane, per permettere al vincitore del bando l’insediamento, ma ai pescatori non è stata data alcuna garanzia.

“Questo è il nostro lavoro, noi siamo pescatori e campiamo di pesca  – dicono – Se ci togliete la possibilità di lavorare, come viviamo?”. E ancora: “Ci costringono ad occupare la spiaggia così, come succedeva anni fa quando il porto non c’era ancora. È questo ciò che vogliono? Siamo pronte a farlo”.

“Qui nessuno si ricorda di noi – ha aggiunto una donna – Il pesce lo vendiamo in strada perché non abbiamo un posto in cui venderlo, ce lo sequestrano per carenza di norme igieniche… Così non possiamo lavorare”.

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