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Palmi, modifica regolamento del consiglio comunale: la replica del presidente Cardone

Il ruolo che ho avuto, ed ho, l’onore di svolgere, rappresentando la intera Assise del Comune di Palmi, mi impone di fare chiarezza, relativamente a fatti ed atti di mia pertinenza, al fine precipuo di garantire la terzietà della Istituzione e ribadire il costante rispetto delle norme compendiate nello Statuto e nel Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.

Dopo l’espletamento del Consiglio Comunale del 29 settembre 2022, ho letto articoli di stampa e pubblicazioni sui social che evidenziano la (presunta) violazione di regole che avrebbero limitato i poteri di iniziativa dei consiglieri comunali e, addirittura, sfregiato le attribuzioni del Consiglio comunale.

Non appartiene al mio ruolo ed alle mie prerogative affrontare il merito delle riforme, ma ritengo doveroso fare chiarezza su quanto accaduto, affinché Ciascuno possa svolgere le conseguenti valutazioni.

Non appena, infatti, ho ricevuto la proposta di modifica del Regolamento, ho immediatamente, ed in data 19.09.2022, inoltrato una PEC a Tutti i Consiglieri Comunali, non solo per comunicare e rendere ostensibile il testo della proposta di riforma, ma, in specie, per consentire a Costoro di svolgere le “connesse e conseguenti valutazioni e determinazioni . . in tempo utile per la riunione dei Capigruppo e del Consiglio Comunale”; preciso che non si trattava di un obbligo su di me gravante, atteso che gli atti – come previsto dal Regolamento – sarebbero stati (ma successivamente) inoltrati ai Consiglieri e posti a Loro disposizione.

In tale nota precisavo, anzi, che “il coinvolgimento di Tutti i Consiglieri si rende[va] non solo doveroso quanto auspicabile”.

In concreto, Tutti hanno potuto esaminare il testo e valutarne gli effetti; in sede Consiliare, però, nessuno dei Consiglieri comunali ha ritenuto di formalizzare un emendamento, nei termini e modi di cui all’art. 86 del vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, così proponendo modifiche al testo di riforma.

Eppure, nei giorni antecedenti il Consiglio, alcuni Consiglieri hanno pubblicato, sui social, note di specifica contestazione sul testo di riforma, omettendo, poi, di richiedere le modifiche in sede Consiliare.

In estrema sintesi, gli interventi orali dei Consiglieri comunali di minoranza, ed in particolare quelli svolti dai Consiglieri Sorbilli (Forza Italia) e Barone (Gruppo Misto), hanno evidenziato criticità nella proposta di riforma, concludendosi esclusivamente con la proposta di rinvio della trattazione dell’ordine del giorno; nessuno ha proposto modifiche né, lo ribadisco, ha presentato emendamenti alle proposte di deliberazione, pur avendo avuto il tempo necessario per farlo.

Del resto, tali attività, per il rispetto che deve aversi per le Istituzioni, non possono esaurirsi mediante pubblicazioni sui social, ma devono avvenire nell’alveo istituzionale e nel rispetto delle procedure disciplinate dal regolamento.

Non può ammettersi che, esaurito il Consiglio comunale, qualche Consigliere (ovvero il Gruppo politico di riferimento) formuli contestazioni sui social senza, però, avere mai chiesto prima – e presso la sede Istituzionale – la modifica alla proposta di deliberazione.

Ho ritenuto opportuno, per il rispetto che nutro verso le Istituzioni, comunicare il mio pensiero.

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