PALMI – Termina così, con il Pdl che abbandona l’aula consiliare per esprimere solidarietà all’ex vicesindaco ed ex assessore di Palmi Giuseppe Mattiani.
Il consiglio comunale di ieri ha infatti “regalato” l’ultimo – almeno per ora – lungo discorso dell’ex vicesindaco della città, finito al centro di una polemica politica dal sapore giudiziario, dopo la condanna in primo grado del padre nel processo “Cosa mia”, per favoreggiamento alla cosca Gallico.
Mattiani, invitato dal consigliere di opposizione del gruppo “Palmi domani”, Salvatore Boemi, alle dimissioni, ha deciso di fare un piccolo passo indietro, sospendendosi momentaneamente dalla giunta. Non lascia, dunque, ma si fa da parte.
«Appena sono rientrato a Palmi ho avuto modo di ascoltare la registrazione della seduta ed ho seguito con attenzione gli interventi del Consigliere Boemi e del Consigliere Ranuccio che, in sintesi, hanno chiesto le mie dimissioni – ha detto Mattiani – Dal 2 giugno 2012 mi sono impegnato quotidianamente, frequentando tutti i giorni Palazzo San Nicola e lavorando nell’esclusivo interesse della Città. Ho instaurato con i miei colleghi Assessori, con tutti i Consiglieri e con funzionari e dipendenti comunali ottimi rapporti umani e lavorativi. Ho perseguito sempre e solo il rispetto della legge e di quei principi etici e morali che da sempre fanno parte della mia cultura. Ritengo di avere bene operato in tutti quegli ambiti che il Sindaco Giovanni Barone ha inteso affidarmi con la carica di Vicesindaco e con importanti deleghe assessorili. Sono stati quindici mesi impegnativi, durante i quali mi sono dato alla Città ed ai Cittadini di Palmi con anima e corpo».
Ha quindi elencato i lavori fatti in questi 15 mesi di attività amministrativa, alcuni dei quali svolti in terreni confiscati alla criminalità, ed ha ricordato come il Comune di Palmi abbia preso parte al processo “Cosa mia” costituendosi parte civile.
Mattiani ha poi parlato delle vicende legate al sequestro delle villette intestate alle madre, è ritornato sulla condanna del padre ed ha quindi toccato l’argomento dell’hotel Gianicolo di Roma, di proprietà di alcuni sui familiari e finito nel mirino della Dia che ha chiesto il sequestro, fatto che Mattiani dice di aver appreso leggendo i giornali, proprio come il consigliere Boemi ed il sindaco Barone.
«Mia madre – evidentemente colpevole solo di essere la mamma del Vicesindaco Giuseppe Mattiani – è stata data in pasto all’opinione pubblica, in modo scorretto, anzi odioso – ha detto ancora Mattiani – Chi si professa garantista, deve coerentemente agire e ripudiare pubblicamente i manifesti e gli interventi sulla stampa di chi dà per colpevole chi ancora è indagato e, quindi, innocente fino a sentenza definitiva. Come tutti sanno, mio padre è stato individuato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi e con sentenza di 1° grado quale persona offesa, in quanto anch’egli socio di una società in accomandita semplice, composta da quattro persone. È altresì fatto notorio che l’oggetto dell’imputazione riguarda una vicenda che si sarebbe verificata nel 2007 e, dunque, sei anni fa, quando ancora io non solo non ricoprivo incarichi pubblici, ma addirittura non mi interessavo di politica. Dirò di più: all’epoca, il centro dei miei interessi di studio non era Palmi, ma Roma, nella quale mi trovavo stabilmente. Le sentenze non si commentano. Ma è evidente che si tratta di un controsenso paradossale che si commenta da solo».
Al termine del lungo discorso, Mattiani annuncia quindi di aver deciso «di rivolgermi a due rispettati giuristi di fama internazionale per ottenere da loro due pareri pro veritate dai quali si evinca se, sul piano amministrativo e sul piano penale ma anche e soprattutto sotto il profilo dell’opportunità, io possa continuare a svolgere la mia attività in questa Giunta o meno. In attesa di ricevere i due pareri, ho deciso – in piena coscienza e libertà – di allontanarmi dall’attività amministrativa. Sono certo che la mia decisione sarà compresa dalla maggioranza e garantirà ai Consiglieri, agli Assessori ed al Sindaco la necessaria serenità per proseguire con successo nell’attività svolta sino ad oggi. Al loro affetto mi rimetto e mi affido completamente».
Hanno quindi preso a turno la parola i consiglieri comunali tutti (leggi i discorsi di Parisi e Papalia), gli assessori ed il sindaco, il quale ha detto di aver riservato a Mattiani «un posto nella nuova giunta comunale che sarà formata da quattro assessori. Se tornerai il quinto assessorato sarà tuo».