Riceviamo e pubblichiamo:
Credo che togliere la fiducia al sindaco Ennio Gaudio sia stato un grave errore politico soprattutto da parte della vecchia maggioranza. Ricordiamo, in particolare ai consiglieri dissidenti e al resto del Consiglio Comunale, che l’11 giugno del 2007 Gaudio è stato eletto sindacoa furor di popolo insieme ad una coalizione di liste civiche.
Il sottoscritto aveva gioito per quella stupenda vittoria inaspettata per alcuni farisei, ma non per me. Infatti, durante la campagna elettorale, visitando il mio paese natale, di tanto in tanto, avevo percepito tra la gente comune un forte desiderio di cambiamento e una grande sfiducia verso i partiti tradizionali, che, per lunghi anni, avevano disamministrato la città e deluso di volta in volta le attese di cambiamento richieste da tanti cittadini operosi ed onesti.
Quindi la vittoria di Gaudio, nel 2007, fu frutto di una rivolta democratica contro una vecchia classe politica screditata che non aveva a cuore i problemi del paese, ma si trastullava in giochi di potere sterili dove il sindaco contava quanto il 2 di coppe alla briscola. Pertanto, nessuna nostalgia verso gli amministratori di un certo passato, perché la politica politicante sarebbe una sciagura da scongiurare se vogliamo che a Palmi fiorisca una nuova primavera.
Ricordo ai giovani consiglieri che, negli anni 60, Palmi per la sua posizione geografica, per le sue bellezze naturalistiche veniva definita dalla stampa la “perla del Mediterraneo”. Ricordo che la vita scorreva gradevole, la gente era operosa e la mafia ancora non aveva infettato la città. Le faide tra famiglie rivali, che, negli anni 70-80, hanno insanguinato le strade di Palmi, restano una pagina nera nella cronaca cittadina.
La ‘ndrangheta aveva preso il sopravvento, le forze di polizia cercavano di arginare il fenomeno malavitoso, ma di fronte ad una classe politica assente, se non compromessa, la città subiva una decadenza senza precedenti. Oggi ci sono ancora operatori economici che per non sottostare al pagamento del pizzo sono costretti a vivere sotto scorta e chiusi in un bunker. Per quanto riguarda la sanità, l’ospedale di Palmi, sempre per colpa dei politicanti di ieri, è stato ridotto a un pronto soccorso. Perciò faccio appello all’attuale classe politica palmese di mettere da parte ogni bega personale, ogni risentimento, l’orgoglio ferito per il mancato accoglimento da parte del sindaco di qualche legittima aspettativa e pensare decisamente agli interessi esclusivi e preminenti della città.
Bisogna essere orgogliosi di avere avuto, in questa legislatura ancora in corso, a Palazzo S. Nicola un sindaco che ha costituito un baluardo sul fronte della legalità. Ha restituito dignità all’ufficio urbanistico fortemente compromesso nel passato con il grande contributo dell’assessore Enzo De Santis. Gaudio ha risolto il problema della spazzatura con la raccolta differenziata che arriva ad oltre il 60%, ha messo in sicurezza il costone pericolante del S. Elia rendendo praticabile e sicura la spiaggia della Marinella, si è speso per avviare il recupero del degrado del rione “Pille”, ha acquisito il teatro Sciarrone per renderlo fruibile nel breve tempo ai cittadini. È riuscito, per ultimo, a fare localizzare dalla regione il nuovo ospedale a Palmi.
Avere riportato il paese alla legalità, avere saputo motivare gli impiegati comunali ad essere presenti ogni giorno al posto di lavoro e avviato a soluzioni i tanti problemi sopra esposti non sono cose da poco conto nel breve tempo di un quadriennio. Perciò via i rancori, signori consiglieri, operate nell’interesse della città, riconfermate la fiducia al sindaco Gaudio e i cittadini sapranno apprezzare qualche vostro sacrificio personale. La guerra muro contro muro non serve a nessuno se non agli sciacalli che aspettano con nostalgia di mettere le mani sulla città.
PALMI 19 luglio 2011
Enzo Saffioti