Le mani giunte e lo sguardo rivolto al cielo proprio pochi istanti prima che tutto abbia inizio. Sorrisi rassicuranti, parole di incoraggiamento. Poi il silenzio e subito dopo un colpo di cannone che annuncia la “scasata”. Inizia la corsa.
Sembra volare, la Varia, correre verso l’infinito.
Sulla sua estremità, a poco meno di 16 metri di altezza, una fanciulla che rappresenta la Vergine Maria mentre sale al cielo, saluta e benedice la folla. Gli angeli l’accompagnano ed acclamano, il Padreterno al suo fianco le dà coraggio. Ai loro piedi gli ‘mbuttaturi, 200 giovani divisi in cinque corporazioni che spingono il carro con la forza delle braccia e delle gambe. E alle corde il popolo, i palmesi ed i non palmesi, che tirano anche loro, con forza, e che conducono la Vergine al cielo.
La Varia è sempre un mix di emozioni e suggestioni positive, è una festa di popolo sentita, parte di un patrimonio folkloristico e culturale che non appartiene solo a Palmi e ai palmesi, ma all’umanità intera. Nel 2013 la Varia è stata riconosciuta dall’Unesco quale Patrimonio Culturale ed Immateriale dell’Umanità insieme alle Feste delle Grandi Macchine a Spalla, inserita in una Rete.
Questa sera, poco dopo le 19, la Varia è scasata ancora una volta, spinta dalla forza di 200 ragazzi e trainata dal cuore della città alle corde.
Un lungo corteo, dalle 16, animato dagli ‘mbuttaturi delle cinque corporazioni cittadine (Artigiani, Bovari, Carrettieri, Contadini e Marinai), ha percorso le strade della città ed ha salutato Silvia, l’Animella della Varia del 2016 che dal balcone di casa Tigano ha gettato cinque rose colorate: blu ai Marinai, amaranto agli Artigiani, gialla ai Carrettieri, arancio ai Bovari e verde ai Contadini.
Il Padreterno, Giuseppe Ciappina, l’ha accolta all’uscita di casa ed accompagnata sulla portantina; il corteo ha raggiunto il sagrato della chiesa Matrice per la benedizione, ha percorso la via Roma ed il corso Garibaldi per terminare ai piedi della Varia.
Gli ‘mbuttaturi alle stanghe ed il popolo alle corde sono stati i protagonisti della volata, durata poco meno di 15 minuti. E alla fine della corsa, terminata in piazza I Maggio, il bellissimo gesto del Padreterno, che ha esibito uno striscione rimasto appeso al carro: “Vicini alle vittime del terremoto”.