PALMI – Adesso il sindaco Giovanni Barone è chiamato a rispondere per iscritto al gruppo consiliare di centro sinistra, formato da Salvatore Boemi, Pasquale Frisina, Giuseppe Ranuccio e Francesco Surace, che chiede di sapere cosa l’amministrazione intende fare nel quartiere di Pille.
Nei giorni scorsi, una denuncia del quotidiano regionale “Calabria Ora”, ha fatto salire il livello di attenzione verso la problematica, portando il sindaco ed alcuni amministratori a convocare di corsa una conferenza stampa per chiarire che «noi a Pille abbiamo già fatto alcuni sopralluoghi per controllare lo stato dei lavori.» Ma i cittadini del quartiere stentano a credere a questa versione, e vogliono vederci chiaro.
Così ieri in serata, in una zona del popoloso quartiere di Palmi si è tenuta una breve assemblea, durante la quale i quattro consiglieri comunali, insieme ad Enzo Infantino di Sinistra per Palmi, hanno illustrato i contenuti dell’interrogazione, alla quale il sindaco dovrà rispondere entro 30 giorni in consiglio comunale.
«Non siamo qui per lanciare accuse in maniera indiscriminata – ha dettoil Enzo Infantino – ma esistono persone con responsabilità da accertare. I lavori sono praticamente fermi, la ditta Clarà è andata via sul più bello e l’amministrazione non prende provvedimenti ed a pagare le conseguenze sono sempre loro, gli abitanti del quartiere».
Da ormai un anno i cittadini di Pille vivono in condizioni insopportabili: i tombini sono stati aperti e mai chiusi, le strade interne smantellate e mai messe in ordine, la rete idrica e fognaria erroneamente collegate.
«Visto che la città ha decisodi essere amministrata da altre persone che non siamo noi – ha detto Boemi – il centro sinistra può essere portavoce deivostri problemi, e quello di Pille è un problema serio. Al prossimo consiglio comunale,quando Barone risponderà,voglio che voi siate tutti presenti, per ascoltare cosa risponderà».
Al termine degli interventi dei consiglieri, alcuni cittadini hanno preso la parola, per esprimerela loro rabbia. «Qui nessunosi assume le proprie responsabilità, e nel quartiere rischiadi nascere una guerra interne tra famiglie», ha protestato una donna.
«Ci chiediamo quando sonostati fatti i tre sopralluoghi nella scorsa settimana, dato che noi non abbiamo visto nessuno ,e soprattutto, l’amministrazione non si è accorta che la ditta non lavorava – ha detto un altro signore – Solo oggi qualcuno ha portato quattro copri tombini, pensando che così si risolva il problema».
Viviana Minasi