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Palmi, la Congrega dell’Immacolata: «Giganti e Palio non concessi alla Fondazione perché danneggiati lo scorso anno»

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Ce lo siamo domandato in molti la scorsa estate nei giorni che hanno preceduto la festa della Varia: che fine hanno Mata, Grifone, il cavalluccio e il Palio?

I Giganti che hanno girato per le vie della città, infatti, non erano gli originali custoditi nella sede della Congrega dell’Immacolata e San Rocco e il Palio – o meglio, una copia di esso – è stato presentato alla città pochi giorni prima della festa della Varia.

Un comunicato stampa diramato questa mattina dalla Congrega dell’Immacolata chiarisce i motivi che hanno portato l’istituzione a non concedere l’utilizzo di Giganti e Palio alla Fondazione Varia in occasione della festa di quest’anno.

«Ricorderete tutti – recita la nota – che lo scorso anno scorso i Giganti e del Palio originari ed originali sono stati regolarmente portati per le vie del paese durante i festeggiamenti che hanno preceduto la celebrazione della Varia, come da consueta tradizione. Come in occasione delle feste dell’Immacolata e del glorioso San Rocco, infatti, e come sempre accaduto in precedenza, avevamo ricevuto la richiesta da parte di chi aveva l’incarico di organizzare i festeggiamenti della Varia – nel 2023, la Fondazione Varia – di avere la disponibilità gratuita dei simboli religiosi e folkloristici cittadini per arricchire i numerosi frangenti dell’evento».

«Quali custodi di questi simboli, ne abbiamo ovviamente assicurato la libera disponibilità, ricevendo in cambio l’ovvia garanzia che chi li avesse presi in consegna ne avrebbe avuto la dovuta cura – spiega ancora la Congrega – Impegni sanciti da un accordo scritto e firmato».

«Non possediamo l’effige del Santo e tutti i simboli tradizionali quali proprietari; li custodiamo, li curiamo e ci impegniamo quotidianamente a tramandarne la tradizione, a rinnovarne il culto e l’identità ed a garantirne le celebrazioni per puro spirito di fede ed impegno civico, senza alcun interesse economico», sottolinea in maniera perentoria la Congrega nella nota stampa.

«In quanto custodi ne siamo responsabili e non possiamo permetterci di essere superficiali nell’ottemperare questo impegno che dura ormai da secoli; si tratta di simboli unici e irripetibili, che integrano una storia perpetratasi di epoca in epoca, costantemente rinnovata e che ci siamo impegnati a preservare per le generazioni future».

Questa, dunque, la premessa necessaria a spiegare i motivi della scelta di quest’anno di non concedere in uso alla Fondazione i Giganti e il Palio.

«Quando abbiamo consegnato i Giganti ed il Palio, nell’agosto del 2023, oltre a raccomandare la massima cura a chi li riceveva, abbiamo fatto siglare un impegno scritto – spiega la Congrega – Al rientro dei Giganti e del loro corredo nella Congrega, la sera prima della Varia (il 26 agosto 2023) abbiamo constatato, purtroppo, che alcune parti avevano subito dei danni. Danni che la Congrega ha ovviamente provveduto a far ripristinare immediatamente, con le proprie disponibilità, non prima di averli segnalati alla Fondazione indicando che sarebbe stato opportuno che al rimborso dei danni arrecati provvedesse quest’ultima per come si era impegnata a fare con un accordo scritto».

Ma, stando al comunicato della Congrega, ciò non è stato fatto: la Fondazione non ha pagato per il danno causato.

«Diversamente, abbiamo constatato e continuiamo a constatare l’assoluta indifferenza da parte di chi ha avuto la premura di prendere in consegna i simboli della nostra tradizione cittadina per l’utilizzo durante la manifestazione di sua competenza, non anche la serietà nel rispondere della loro custodia in quel frangente e per i danni subiti dai simboli».

«Quando quest’anno, con una buona dose di sfrontatezza, chi rappresenta la Fondazione è tornato a richiedere i nostri simboli tradizionali come se niente fosse, facendo spallucce su quanto successo lo scorso anno e sul mancato rispetto degli impegni che erano stati presi, abbiamo ritenuto inopportuno far finta di niente. Capirete quindi le ragioni che ci hanno portato alla decisione che tutti conoscete».

«Il seguito è quello che è stato notato da tutti; l’idea, eccentrica, avuta da qualcuno è che se non si possono ottenere in affidamento i simboli tradizionali per l’utilizzo durante gli eventi collegati alla Varia perché chi ha il compito di custodirli fa i capricci(!), si può tranquillamente rimediare facendone delle copie per ottenere lo stesso risultato».

«Sul punto, riteniamo che l’identità popolare rappresentata da questi emblemi non si limita al loro transito per le vie cittadine durante le feste, quasi come se si trattasse di semplice avanspettacolo; se così fosse, è evidente che ognuno sarebbe libero di plagiare ciò che vuole ed il nostro impegno sarebbe privo di senso».

«Concludiamo ribadendo anche per il futuro che la Congrega dell’Immacolata e del Glorioso San Rocco, organismo religioso e sociale, con finalità di custodia dei simboli, di tutela dell’identità e di rinnovo del culto di San Rocco e delle Tradizioni cittadine e popolari ad esso affini, resta sempre aperta al dialogo schietto e sincero ed alla piena collaborazione con tutti, dai privati alle autorità, religiose e civili, agli enti che perseguono finalità affini alle sue, a patto che ciò avvenga nel reciproco rispetto delle prerogative di ognuno».

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