PALMI – Saranno il sindaco Giovanni Barone ed il presidente del consiglio comunale Gaetano Muscari a rispondere, adesso, all’interrogazione a risposta scritta dei consiglieri di centro sinistra, che chiedono spiegazioni sulla mancata adesione ad decreto “slava debiti”.
La risposta data in consiglio comunale non è stata esauriente, anche se a dire il vero l’interrogazione è stata presentata solo qualche giorno prima dell’ultima assise.
L’assessore al bilancio Carmelo Melara, prima, ed il sindaco Giovanni Barone dopo, durante il consiglio comunale dello scorso 13 giugno hanno ribadito che la richiesta di un mutuo trentennale, ad un tasso del 3%, non era conveniente «considerato che i debiti in conto capitale accertati ammontano a circa 400mila euro».
Sono quindi stati tenuti fuori i circa 3 milioni e mezzo rimanenti, somma che, stando alle dichiarazioni più volte fatte dal sindaco in questo primo anno, deriverebbero da forniture Enel, Telecom, Sorical, dall’utilizzo del termovalorizzatore e dell’impianto di depurazione, e che poteva essere pagata attraverso il mutuo “salva debiti”.
Eppure il dl 35/2013 è chiaro: con quei soldi era possibile pagare anche i debiti «in conto capitale certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012», e per di più il tutto non avrebbe avuto influenze di alcun genere sul patto di stabilità.
Palmi avrebbe potuto sanare le passività con i creditori che ad oggi non sono state pagate per non sforare il patto di stabilità, pur trovando copertura,come spiegato in consiglio dall’assessore Melara.
Un’opportunità che invece non è sfuggita alle amministrazioni di Gioia Tauro, Melicucco, Melicuccà, Seminara, Delianuova, Taurianova, Terranova Sappo Minulio, Laureana e Molochio, solo per citare i casi pianigiani, ammessi alla richiesta di mutuo.
I consiglieri di centrosinistra Salvatore Boemi, Pasuale Frisina, Giuseppe Ranuccio e Francesco Surace, hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al sindaco Giovanni Barone ed al presidente del consiglio comunale Gaetano Muscari, per sapere il perché della mancata adesione al decreto 35/2013, chiedendo anche di sapere «a quanto ammontano ed in quali poste di bilancio vanno rinvenuti i debiti cui il sindaco ha fatto riferimento in diverse occasioni; in quale data i debiti sono stati identificati e a chi vanno ascritte le responsabilità,qualora i debiti non risultano dal bilancio».
Con la stessa interrogazione i consiglieri chiedono «nel caso in cui le ragioni della mancata adesione al dl anzidetto vanno rinvenute nella mancanza di certezza sull’ammontare del debito o sulla non eccessiva consistenza del debito stesso,quali sono le ragioni che hanno spinto il sindaco del comune di Palmi a parlare di una situazione economica molto complessa», come avviene da diversi mesi.