Una lunga esposizione di quel giorno del 1925, quando Leonida Repaci finì in galera per i fatti della Varia di quell’anno. L’elenco delle motivazioni per le quali Leonida e i suoi fratelli Giuseppe, Gaetano e Francesco e i cognati Parisi e Mancuso non potevano essere colpevoli. Tutto è incentrato su una accusa che secondo Repaci manca tra le tante di cui era imputato: “L’attentato all’amore della mamma”.
Verrà presentato a Palmi domenica 8 maggio alle 17:30 nei suggestivi spazi di Villa Mazzini il libro “Fatti di Palmi. Autodifesa al processo di Catanzaro del 1925” con la prefazione e le note di Natale Pace, edito da Pellegrini.
L’evento è organizzato dall’Associazione ‘Mbuttaturi con il patrocinio del Comune di Palmi e prevede i saluti istituzionali del sindaco Giuseppe Ranuccio, ai quali seguirà l’introduzione del giornalista Arcangelo Badolati.
Dialogheranno con l’autore Eugenio Crea e Antonio Papalia, mentre le letture saranno a cura di Stefania Marino, nipote di Rocco Pugliese che fu incarcerato a seguito dei fatti e morì in carcere.