HomeCronacaPalmi città dei contrasti: dalla movida alla bolgia è un attimo!

Palmi città dei contrasti: dalla movida alla bolgia è un attimo!

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Che bello!

La piazza I Maggio gremita di persone che ballano e cantano, le vie del centro che quasi non contengono il volume di gente, le luminarie a fare da cornice e i fuochi d’artificio.

Tutto molto bello.

Scene che, è impossibile negare, ogni città soprattutto in estate vorrebbe vedere perché l’aspirazione di diventare polo d’attrazione turistica la coltivano un po’ tutte le città, specie se si trovano sul mare. E Palmi l’ha fatto per lungo tempo: ha coltivato questo sogno cercando di rosicchiare fette di turisti a discapito di altri centri come Reggio, Scilla, Siderno e quest’anno ci sta riuscendo.

Del resto le spiagge e il mare – nelle ore in cui non si sporca… siamo sinceri, a Palmi il mare non è sempre pulito – sono un vero spettacolo, la villa “Mazzini” è un’oasi di pace e la sera non mancano gli spettacoli a cui assistere.

Concerti, Food Village, luminarie musicali e molto altro: Palmi, quest’estate, è il cuore della movida reggina.

Ma a discapito di chi, o cosa?

A discapito di chi vive in centro, di chi vorrebbe passeggiare tranquillamente o magari, alle 2 di notte dormire a casa e della salubrità dell’aria.

Ieri, giorno di San Rocco, la città ha assistito a scene raccapriccianti: automobilisti al volante che in pieno centro, con le strade prese d’assalto dalla gente a piedi, radunatasi vicino al Campo sportivo per assistere allo spettacolo pirotecnico, tentavano di uscire dalla città, creando un caos che neanche sul Grande Raccordo Anulare di Roma, nelle ore di punta, si trova.

E una volta terminato lo spettacolo dei fuochi d’artificio, il fiume di macchine ha ripreso a scorrere in ogni direzione, violando i sensi unici, pretendendo di imbucarsi nelle traverse che passano dalla via Roma in maniera prioritaria rispetto alla gente che passeggiava a piedi.

Non riuscendo a percorrere rapidamente la via d’uscita (via Manfroce nel tratto dal viale Rimembranze al parco Parpagliolo), ecco scattare l’immancabile suono prolungato dei clacson che, come si sa dalla notte dei tempi, non ha mai risolto il problema degli ingorghi.

Il risultato? Un caos, una giungla, smog pazzesco nell’aria e ingorghi in ogni dove.

Una città che vuole diventare polo d’attrazione turistica non può permettersi tutto questo, non può lasciare che il centro si trasformi in una bolgia infernale. Tra l’altro, è stato attivato il servizio navetta dai parcheggi al centro: perché non renderlo obbligatorio, evitando che in centro si creasse disagio e alleggerendo il lavoro del corpo di Polizia locale, impegnato a garantire l’ordine pubblico in più punti della città, dove si svolgono eventi?

Le vie principali della città sono così state prese d’assalto, con auto parcheggiate anche sopra i marciapiedi davanti ai portoni di casa (la via Veneto è un esempio), incastrate in modi assurdi che impedivano manovre altrettanto assurde.

In tanti paesi è così, e non bisogna scomodare per forza le grandi capitali: a Taormina, a una manciata di ore da Palmi oltre lo Stretto, come anche a Siracusa, per esempio, è così, le macchine vengono lasciate fuori dal centro in appositi parcheggi e per arrivarvi è possibile utilizzare il servizio navetta, oltre che la passeggiata a piedi.

Il cuore del problema è racchiuso in una parola: parcheggi. O la città si dota di un’area parcheggio, o sarà sempre la solita bolgia… Forse è ora di cominciare a pensarci.

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