Il terremoto giudiziario – il terzo – che si è abbattuto su palazzo San Nicola, provocato dall’arresto del consigliere di maggioranza Gabriele Parisi, accusato di associazione di stampo mafioso, ha suscitato una prima reazione da parte della sinistra extraconsiliare.
Il Circolo “Armino”, alla luce dell’ennesimo caso di cronaca giudiziaria mista a politica, ha chiesto al primo cittadino di avere “la dignità di farsi da parte prima di essere travolto e di travolgere con la sua caduta l’intera città”.
In una nota stampa diramata dopo l’operazione Alchemia (quella che ha coinvolto Parisi), “Armino” esprime la propria valutazione sul quadro che ha portato all’elezione di Giovanni Barone nel 2012, anche se – è bene precisarlo – al momento si tratta solo di ipotesi di reato a carico di Parisi.
“L’arresto del consigliere Parisi, accusato di complicità con la cosca mafiosa dei Parrello-Gagliostro – recita la nota del Circolo – non è infatti che l’ultimo degli incresciosi episodi che la maggioranza messa in piedi da Barone ha dovuto subire in questi anni. Nel novembre del 2013 il vicesindaco Giuseppe Mattiani, mister preferenze con 387 voti personali, è costretto a lasciare l’incarico quando il padre ed il nonno, entrambi imprenditori, subiscono il sequestro dei beni perché accusati di favoreggiamento alla cosca dei Gallico”.
Nel novembre del 2014, poi, l’allora assessore Giuseppe Isola è stato arrestato con l’accusa di tentata concussione ai danni del presidente di una associazione culturale che da qualche mese aveva in gestione il Teatro all’Aperto, e del presidente e vice presidente di una Onlus, la “Full Forming”.
“Giovanni Barone non finga ancora una volta che non sia successo nulla. Parisi, dopo Mattiani, è stato il consigliere più votato del Popolo della Libertà – termina la nota del Circolo “Armino” – Senza l’apporto di queste preferenze Barone oggi non sarebbe verosimilmente il sindaco di Palmi. Le sue dimissioni sono un atto dovuto sia che ignorasse la qualità dei suoi imprescindibili alleati sia, a maggior ragione, che ne fosse pienamente consapevole. La sua ostinata permanenza a palazzo san Nicola, a dispetto di quel che capita, può solo sortire nuove umiliazioni alla sua, alla nostra Città”.