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Palmi, Barone: «Se sarò eletto, sarò il sindaco di chi mi ha votato». Ranuccio: «Parole inaccettabili»

Comune di Palmi

«Se sarò eletto, non sarò il sindaco di tutti. Sarò il sindaco di chi mi ha votato».

Parole e musica di Giovanni Barone, ex primo cittadino di Palmi dal 2012 al 2017 e oggi nuovamente in corsa per la carica di sindaco, sostenuto dai partiti dell’area di centrodestra e da liste civiche. Barone ripropone dunque il motto che aveva avuto modo di sciorinare durante lo scorso mandato, quando in più occasioni si era definito il sindaco di chi lo ha votato.

«Mi ricandido perché – spiega ai microfoni di Graziano Tomarchio – abbiamo tentato di trovare un candidato alternativo ma, purtroppo, abbiamo dovuto prendere atto del fatto che nel centrodestra non ci sono persone pronte a spendersi per la città e ad impegnarsi».

Parole, quelle di Giovanni Barone, che cozzano con quanto qualche settimana fa aveva avuto modo di denunciare attraverso una nota stampa Aldo Trimboli, ex responsabile cittadino di Fratelli d’Italia che avrebbe voluto proporsi quale candidato dell’area di centrodestra e che, invece, si è visto chiudere la porta in faccia proprio dal partito che, 24 ore dopo il suo comunicato, lo ha sostituito con un commissario.

Barone, nel corso dell’intervista, ha commentato l’operato dell’amministrazione di Giuseppe Ranuccio, dicendo che «il sindaco non ha lavorato male: semplicemente, non ha lavorato affatto».

«In questi ultimi 5 anni la città ha fatto tanti passi indietro – ha commentato Barone – Non è più il secondo centro della provincia di Reggio Calabria, ha perso molti studenti ed alcuni uffici importanti, non ha visto passi in avanti nell’iter del nuovo ospedale e si prevede la chiusura di ulteriori uffici».

Ranuccio e la sua amministrazione, dunque, avrebbero fatto ben poco per tutelare i servizi in città, con qualche piccolo intervento che però non avrebbe modificato in positivo il volto di Palmi. Per Barone, dunque, bisogna ripartire da qui: «dal Piano regolatore approvato dalla mia amministrazione (il cui nome corretto è Piano Strutturale Comunale, ndr), da scuole e cultura e dai servizi».

Non si fa attendere la replica dell’attuale sindaco, Giuseppe Ranuccio, anch’egli nuovamente in corsa per la carica di sindaco, che raggiunto al telefono ha così commentato: «Mi limito a dire solo due cose: c’è poco da commentare, perché quella di Barone viene ricordata da tutti come la peggiore amministrazione di sempre ed i cittadini non hanno la memoria corta. Aggiungo che le sue parole mi lasciano perplesso: come è possibile che un sindaco dica che sarà il sindaco di chi lo ha votato e non di tutti?»

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