Gli aumenti in bolletta – deliberati dal Consiglio comunale del 10 maggio scorso con il parere contrario di tre fra i consiglieri di opposizione Donato, Ippolito e Randazzo – sono l’esito finale di una pluriennale inadeguatezza delle azioni messe in campo dall’ente comunale per affrontare la questione, cruciale per il vivere civile, della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito a un decremento della percentuale di raccolta differenziata; in attesa di conoscere il dato relativo all’anno 2020 già sappiamo che siamo passati dal 50,24% del 2018 al 44,96% del 2019. Sappiamo pure, perché è in risposta a una nostra interpellanza in Consiglio comunale, che una buona metà dei contribuenti non paga la tassa.
Ad “agevolare” questo disastro contribuisce anche il governo regionale, incapace fin qui di dotare la Calabria, al pari delle altre regioni italiane, degli impianti necessari allo smaltimento. La spirale perversa nella quale siamo caduti è presto detta: meno differenziata maggiore necessità di smaltimento, più alti costi di conferimento agli impianti e minor ricavi dalla vendita del riciclabile, tariffe più alte e maggiore evasione fiscale.
Sarebbe, dunque, necessario un radicale ripensamento delle strategie sin qui messe campo al fine di incrementare la percentuale di raccolta differenziata e di combattere l’evasione fiscale. A pochi mesi dalle elezioni comunali questi obiettivi non sono realisticamente alla portata di questa Amministrazione.