PALMI – Il 25 luglio del 1943, un’enorme motonave partita da Siracusa e diretta a Napoli, affondava in seguito ad un bombardamento a largo di Palmi, inabissandosi in assetto di navigazione a 108 metri di profondità.
Quella nave era il Viminale, maestosa imbarcazione progettata e costruita nei cantieri S. Rocco di Trieste nel 1925, inizialmente destinata al trasporto dei passeggeri ed inseguito, durante la II Guerra Mondiale, convertita per il trasporto delle truppe.
Il relitto è rimasto inesplorato fino al 2000, quando un gruppo di subacquei palmesi del Centro Immersioni “Costa Viola”, Rocco Tedesco e Giuseppe Dato, insieme ad altri sommozzatori italiani tra i più bravi, spinti dalla curiosità per quell’enorme imbarcazione affondata decenni fa, di cui i pescatori della Tonnara parlavano spesso, lo hanno ritrovato, dopo diverse settimane di ricerca.
140 metri di lunghezza per 18 metri circa di larghezza ed una portata di 8675 tonnellate. Questi i numeri della motonave Viminale, il Titanic italiano, che al suo interno aveva numerose cabine di I e II classe, saloni immensi, sale dedicate ai fumatori, sale lettura e sale studio, rimaste pressoché intatte dopo l’inabissamento.
Dal giorno del ritrovamento, il Viminale è meta di numerosi subacquei tecnici, che usano particolari mix di gas da respirare e sofisticate attrezzature per raggiungere i 108 metri di profondità.
Nei giorni scorsi, un gruppo di 13 sub provenienti dalla Francia, dal Belgio, dalla Polonia e dall’Olanda, ha fatto tappa a Palmi, per esplorare il meraviglioso relitto bellico. A guidare la spedizione il sub Aldo Ferrucci.
Per l’occasione Linea Blu, il programma sul mare di Rai Uno, ha inviato le proprie telecamere, guidate da Roberto Rinaldi, per effettuare le riprese del relitto e della spedizione che andranno in onda in una delle prossime puntate.
Viviana Minasi