di Francesco Laquaniti – Nella stagione 1935-36 la Palmese doveva prendere parte al girone D del nuovo campionato di Serie C e alla Coppa Italia, ma la crisi economica che l’attanagliò la costrinse a ritirarsi a pochi giorni dal via del torneo alla pari del Perugia con i toscani del Le Signa e i potentini del Lucano a subentrare alle due escluse.
Nonostante il triste epilogo, il ricordo di chi ammirò le gesta della “squadra miracolo” (appellativo coniatole dal quotidiano sportivo “Il Littoriale”) giunta alle soglie della Serie B era ancora vivo tanto da venir ripreso dalle pagine dello stesso quotidiano l’8 ottobre 1935 in un trafiletto titolato «Palmese: un augurio – che riportava – In questo girone è in testa il Benevento ma con una partita di più su la Nissena. È in testa la squadra ove giocano gli ex-palmesi Rescigno e Ieraci, quest’ultimo ottimo mediano, ragazzo di gran cuore, buono di animo, e indurito perché saldo e forte. La Palmese ha rifornito di bravi elementi molte squadre: e i suoi dirigenti – che hanno gran dolore per la rinuncia – possono essere orgogliosi del ricordo che tutti noi abbiamo. Il ricordo che ci fa sperare in un prossimo ritorno della bella simpatica squadra nelle competitrici».
Nella stessa pagina vi era anche un fermo immagine di Ieraci (nella foto) la cui didascalia riportava… «Ieraci, palmese puro sangue, giocatore ottimo, oggi mediano nel Benevento. È sempre tra i migliori in campo, forse perché ricorda le vecchie e belle battaglie».
Per rivedere la Palmese calcare nuovamente il terreno di gioco si dovette attendere la stagione 1937-38 e quell’augurio espresso si tramutò in realtà grazie all’ammissione al campionato di Serie C dell’anno venturo nel quale, prima che il conflitto armato fermasse tutto, avrebbe conquistato la salvezza avendo in panca, nel doppio ruolo di allenatore/calciatore, l’ex attaccante veneziano con trascorsi nella nazionale italiana che fece le fortune di Padova e Juventus, Giovanni Vecchina.
Oltre al trentaseienne Vecchina, alcuni dei componenti la rosa di quella Palmese, che si sarebbe anche ritagliata una prima e storica partecipazione alla Coppa Italia vinta dall’Ambrosiana Inter, furono i toscani, uno di Pistoia l’altro di Firenze, Egisto Betti e Ugo Terzani, il giovanissimo talento barese Pasquale Morisco (passato la stagione seguente alla Fiorentina), il salernitano “testina d’oro” Vincenzo Volpe (fu sua la rete che il 16 ottobre 1938 valse l’1-0 contro la corazzata Catania), il longilineo Carmelo Oriana, i portieri Cesare De Feudis e Domenico Isola, Luigi Pravettoni, Mario Magotti e Pasquale Zagari.