“La data di inizio dei lavori del nuovo ospedale della Piana non è purtroppo certa. La conferenza dei servizi potrebbe concludersi in 30 ma anche in 90 giorni”.
È l’onorevole Franco Pacenza, consulente regionale con delega alla sanità, a pronunciare queste parole durante un incontro sul tema della sanità, promosso dalla candidata Mimma Di Certo.
Pacenza ha a lungo parlato del nuovo ospedale della Piana, divenuto il sogno non ancora realizzato per i cittadini che vivono in questo territorio.
“Una volta iniziati i lavori – ha proseguito – questi dureranno 30 mesi, dei quali 24 per i lavori strutturali e 6 per l’installazione degli arredamenti e delle attrezzature necessarie. La Regione ha già comunicato al concessionario che in caso di accelerazione dei lavori, è disposta a valutare l’eventualità dei costi aggiuntivi”.
E sulla Tecnis, l’azienda, l’unica, che ha partecipato alla gara d’appalto aggiudicandosi il lavoro, Pacenza ha detto: “Siamo in contatto costante con l’azienda, il nostro unico interesse è quello che l’ospedale della Piana, così come gli ospedali della Sibaritide e di Vibo Valentia, si facciano. La Regione monitora costantemente lo stato finanziario della società catanese, che sappiamo avere dei problemi di natura finanziaria, ma confidiamo in un risanamento delle casse”.
All’incontro ha preso parte anche il comitato civico “Pro Salus”, nato per vigilare sull’iter di realizzazione del nuovo ospedale e per sensibilizzare la politica al tema della salute.
Era presente all’incontro anche Santo Gioffré, già commissario dell’Asp 5 di Reggio Calabria.
“Sono qui sia per ascoltare le parole dell’onorevole Pacenza, sia perché voglio chiedere al prossimo governo la nomina di una commissione apposita che verifiche se l’operato nella gestione dell’Asp reggina, negli ultimi 20 anni, è stato trasparente. Ma sono presente anche per fare un grosso in bocca al lupo alla candidata Mimma Di Certo – ha aggiunto – Mi auguro che anche il prossimo sindaco organizzi focus sulla sanità: le amministrazioni locali sono importanti perché fanno da pungolo alle istituzioni”.