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Ospedale di Gioia: Per Naccari la chiusura di cardiologia è un atto di follia

Riceviamo e pubblichiamo:
Demetrio Naccari CarlizziLa situazione della sanità calabrese, che era già difficile e grave durante la precedente legislatura regionale, è andata sempre peggiorando rappresentando oggi un vero e proprio sfascio del sistema e con la continua aggiunta di nuovi e pesanti problemi.

La decisione assunta dall’Asp di Reggio Calabria di accorpare dal 1 Ottobre il reparto di cardiologia dell’ospedale “Giovanni XXIII” di Gioia Tauro all’unità di Medicina giustamente non va giù ai sindaci dei Comuni della Piana, ai sindacati e a tutta la società civile poiché è indicativa della inadeguatezza delle soluzioni e delle scelte che non sono assolutamente condivisibili.

La direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale, nella persona della dott.ssa Rosanna Squillacioti, dimostra ancora una volta un’assoluta assenza di una visione dell’organizzazione dell’assistenza sanitaria e, così facendo, non fa altro che ridurre l’offerta sanitaria e soprattutto la capacità di risposta del sistema ai bisogni dei cittadini.

La vicenda della Piana, cosi come quella della Locride e di ogni altro presidio sanitario oggetto di interventi (vedi la situazione assurda della Fondazione Campanella) rappresentano oramai assolutamente un emergenza.

Io sono convinto che bisogni urgentemente prendere dei provvedimenti per interrompere questa deriva ed in particolare sul presidio di Gioia Tauro si sta consumando un vero e proprio atto di follia che la dice lunga su una gestione fallimentare e scellerata della sanità pubblica.
Demetrio Naccari Carlizzi
Consigliere regionale del Pd

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