L’11 ottobre sarà finalmente una giornata importante per la sanità in Calabria. In Prefettura, a Reggio Calabria, il presidente della Regione sottoscriverà il protocollo di legalità per la costruzione del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro, dopo lunghi mesi di attese ed incertezze. Solo pochi giorni fa l’onorevole Rosanna Scopelliti aveva dato notizia della trasmissione del nulla osta alla sottoscrizione del protocollo di legalità dal Ministero dell’Interno alla Prefettura di reggio Calabria.
E’ stato proprio il presidente Oliverio ad annunciare la firma del patto, dalla sua pagine Facebook, e la notizia non poteva che far tirare un sospiro di sollievo ai cittadini della Piana che da decenni attendono la realizzazione di quest’opera.
“Avviamo così il percorso di realizzazione di un’altra opera strategica per il sistema sanitario calabrese”, è stato il commento di Oliverio, che ha aggiunto: “Assieme al Prefetto ed all’amministratore giudiziario di Tecnis porteremo a termine le procedure contrattuali. Nonostante le vicende che hanno interessato il concessionario, riusciamo a completare un percorso che dà certezza sui tempi di realizzazione del nuovo ospedale della Piana”.
Quella dell’ospedale della Piana è una vicenda travagliata, lunga parecchi anni, che ha unito destra e sinistra palmese, creando una frattura fra quei sindaci della Piana che erano per la costruzione di un ospedale unico, tra Gioia Tauro e Rizziconi, e quelli che invece hanno difeso la scelta di un nuovo ospedale – preservando il nosocomio di Polistena – in territorio palmese.
Sono stati molti i dibattiti pubblici e le iniziative organizzate in difesa del diritto alla salute, promosse perlopiù dal centrosinistra palmese, che si è fatto anche promotore di una raccolta di firme per chiedere all’allora presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, certezze sui tempi di costruzione dell’ospedale.
Più volte si è temuto che l’opera non venisse realizzata, che rimanesse l’ennesimo proclama in una terra di vuoti e cattedrali nel deserto, ed i ritardi nell’iter di realizzazione uniti alle vicende giudiziarie che hanno riguardato la ditta Tecnis, avevano fatto perdere ogni speranza. Speranza che oggi sembra essersi riaccesa.