Si sono conclusi il 5 Aprile i due giorni che l’autore Magdi Cristiano Allam ha voluto dedicare alla città di Palmi per la presentazione della sua ultima opera “Io e Oriana”.
Come ha messo in evidenza il sindaco di Palmi Giovanni Barone, “il liceo, con tutte le iniziative che ha posto in essere in questo anno scolastico, sta lanciando tante attività che hanno una ricaduta culturale non solo sugli studenti che frequentano l’Istituto, ma anche su tutta la città che sente questa scuola come propria, dal momento che mette a disposizione i suoi locali anche per la cittadinanza tutta”.
Infatti, una prima serata è stata dedicata alla cittadinanza palmese che ha potuto incontrare l’autore presso l’Auditorium del Liceo “Pizi2, messo a disposizione dalla dirigente scolastica Maria Domenica Mallamaci che, su segnalazione della docente Maria Bonfiglio, ha ospitato l’autore per incontri-dibattito sul contenuto di un’opera che si apre a ventaglio su diverse questioni di attualità, dall’Islam come fede religiosa ad Oriana e alle sue interpretazioni, dalla migrazione di popoli alla globalizzazione. Molteplici le chiavi di lettura.
“Grande onore è quello di ospitare un evento così straordinario ed eccezionale nel suo genere che, attraverso la lettura dell’opera, ha fornito agli studenti molti spunti di riflessione sulla vita del nostro illustre ospite, sulla sua ideologia, sulla religione, sui sentimenti, sulle emozioni e sui principi ispiratori del suo essere la sua vita”. Con queste parole, infatti, la dirigente Mallamaci ha dato inizio, nella mattina del 5 Aprile, ai lavori di confronto con l’autore, con domande e curiosità poste dalla giovane utenza.
Già ospite della città nel recente passato in occasione del Premio Palmi, Magdi Cristiano Allam, con grande umiltà e con uno stile di approccio semplice e organico, ha presentato le proprie posizioni ideologiche in un dibattito costruttivo, mai polemico, mettendo in rilievo sempre il rispetto per la “persona” che sta alla base delle sue convinzioni personali e che dovrebbe accompagnare l’intera umanità. “Una cosa è parlare della persona, cioè dell’individuo in quanto tale, un’altra è discutere della sua ideologia, del suo modo di pensare e di sentirsi cittadino del mondo”.
Tutti i temi presenti nell’opera sono stati trattati in un incontro basato sul confronto “alla pari”. Di Oriana, in particolare, l’autore ha messo in luce “la penna più che la voce. Lei si è sostanziata nei suoi libri, che lei chiamava “bambini”, immedesimandosi in essi e procedendo infinitamente nel suo labor limae, finanche a leggere ad alta voce, quasi modulando, i pezzi che giornalmente andava componendo”. Un po’ come fu il procedere compositivo del grande Virgilio.
L’autore ha saputo cogliere anche qualche spunto polemico, dando risposta, senza offendere la visione ideologica del proponente, ma esponendo la propria, che mira alla tutela della verità e della libertà di pensiero.
“Solo la cultura e la libertà di poterla esercitare potrà rendere vivibile il mondo, intessuto, in questo momento, da flussi migratori senza alcuna prospettiva sul futuro. Ve lo dice proprio chi fu protagonista in primis, in anni ormai lontani, di una migrazione nel vostro Paese, l’Italia, anni, però, in cui la presenza musulmana era ancora bassissima. Oggi, la tendenza è all’opposto ma, quel che fa più male, è che queste persone che arrivano in Europa non hanno prospettive sul loro futuro e popolano nuovi territori con una lenta colonizzazione demografica che assomiglia alla fase di declino dell’Impero Romano; le stesse di allora sono le cause che minano l’odierna civiltà europea: bassa natalità, apertura delle frontiere, crollo della certezza sul futuro, dissipazione dei costumi, crisi economica. Ma non bisogna lasciarsi abbattere dalla paura o, ancor peggio, dalla rassegnazione, che è la nostra morte interiore: è proprio la scuola che deve assumersi l’onere del consolidamento interiore di ciascuno di voi giovani per continuare a coltivare la speranza che la prospettiva in cui credete si attuerà. Ciascuno deve poter realizzare se stesso in piena libertà di pensiero”.
La dirigente ha concluso l’incontro con alcune frasi estratte dal libro “Io e Oriana”, come tripudio alla vita: ”Se c’è una costante in tutte le mie decisioni cruciali, essa è la scelta della vita. Io ho creduto, sempre, e comunque, nella vita. Intesa nella sua accezione nobile dei valori che la esaltano, della fede che sublima l’insignificanza della quotidianità nella trascendenza dell’eternità”.
Moderatori degli incontri sono stati rispettivamente il giornalista e scrittore Arcangelo Badolati e Antonio Papalia, consigliere del Comune di Palmi.