HomeAltre NotizieOppido Mella: la Città metropolitana avvia una ricognizione nell'area archeologica

Oppido Mella: la Città metropolitana avvia una ricognizione nell’area archeologica

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«La sorte della città medievale e del suo monumento più emblematico: il castello, nonché di tutti i siti archeologici presenti sul territorio, sta a cuore a tutti noi. Purtroppo, nel corso dei decenni e per vari motivi, non si è potuta attuare da parte di tutte le amministrazioni che si sono succedute, una visione strategica di valorizzazione a lungo termine del nostro patrimonio archeologico. Fa piacere constatare che ultimamente si è rinvigorita, semmai si fosse assopita, la consapevolezza da parte dei cittadini della necessità di cambiare finalmente rotta».

Parole del sindaco di Oppido Mamertina, Bruno Barillaro, commentando l’avvio dell’attività di ricognizione del sito archeologico di Mella, ad opera della Città Metropolitana. Da qualche settimana, infatti, si sono riaccesi i riflettori su questo importante sito archeologico, dopo l’appello dell’ex presidente del Consiglio comunale, Margherita Mazzeo, rivolto alla Regione ed alla Città Metropolitana, e dopo l’incontro di Barillaro con il consiegliere della Città metropolitana Giuseppe Ranuccio.

«Questa amministrazione, sin dal primo giorno del suo insediamento, ha aperto una finestra di dialogo costruttivo con la Soprintendenza Abap per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, e insieme, mossi da una comunione di intenti, abbiamo delineato con impronta istituzionale e fattiva, un’azione sinergica che speriamo possa seriamente rappresentare un punto di svolta, anzi ne siamo certi – prosegue Barillaro – Il primo segno di detta collaborazione si è concretizzato in una “ricerca scientifica tesa alla valorizzazione del sito di Oppido Vecchia ed alla creazione di azioni di innesco territoriale”; ne è nato il progetto “Oppido Reborn”, patrocinato dal comune di Oppido Mamertina, dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e realizzato dall’Università “La Sapienza”, di Roma con la supervisione della Soprintendenza. Una equipe di esperti, composta da archeologi ed ingegneri, ha realizzato una planimetria tridimensionale di gran parte del sito, tra cui la cattedrale e il castello, avvalendosi di strumentazione tecnologica” LiDAR con APR” all’avanguardia».

 

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