PALMI – C’era la mente e c’era anche il braccio, anzi le braccia. Un’organizzazione criminale, una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di varia natura, dalle truffe alla ricettazione, ai reati contro il patrimonio in generale.
Una “banda” che non si faceva mancare nulla e che perpetrava truffe dal nord al sud dello Stivale, utilizzando assegni e contratti di fidejussione contraffatti. Un metodo consolidato grazie al quale sono stati messi a segno diversi colpi milionari il cui valore stimato è di circa 2 milioni di euro.
Ci hanno pensato i carabinieri della Stazione di Palmi, coordinati dal sostituto procuratore Giulia Pantano, a mettere fine alla serie di truffe, traendo in arresto nella notte ben 9 persone, quasi tutte del circondario pianigiano, accusate dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, ricettazione, sostituzione di persona, reati contro il patrimonio.
Sono finiti in manette Salvatore Condello, 33 anni residente a Gioia Tauro, la moglie Carmelina Claudia Pisante, 33 anni, Gaetano Condello, 40 anni di Gioia Tauro, ex assessore comunale a Gioia Tauro e dirigente della Viola basket, Francesco Sgrò, 39 anni di Melito Porto Salvo, Andrea Torre, 52 anni di Gioia Tauro. Per Domenico Antonio Pisante, 32 anni di Palmi, Rosanna Pugliese, 31 anni di Palmi e Massimo Battaglia, 46 anni residente in provincia di Brescia sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre ad una nona persona, Maria Concetta Limardo di 46 anni, residente a Limbadi, è stato concesso l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Sono ancora in corso, ad opera della guardia della finanza, il sequestro di 5 attività commerciali – due delle quali nel territorio di Palmi, il negozio di abbigliamento per bambini “Snoopy”, intestato dei coniugi Salvatore Condello e Carmelina Clausia Pisante, ed il negozio di telefonia “New Tel” di Rosanna Pugliese – e 2 conti correnti, intestati agli arrestati e ritenuti dagli inquirenti provento delle attività illecite.
L’ordinanza di custodia cautelare porta la firma del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palmi Gaspare Spedale.
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il Procuratore capo di Palmi, Giuseppe Creazzo, ha illustrato i particolari dell’operazione, coadiuvato dal tenente colonnello del Comando provinciale dei Carabinieri, Carlo Pieroni e dal Capitano Maurizio De Angelis, comandante della Compagnia di Palmi.
«L’operazione odierna, magistralmente condotta dai militari della Stazione di Palmi – ha spiegato il Procuratore capo di Palmi Giuseppe Creazzo – ha consentito di sgominare una organizzazione dedita alle truffe, commesse ai danni di aziende di abbigliamento, note case produttrici ci orologi di valore, un’azienda automobilistica ed altre ancora. Da qui il nome dell’operazione, “Non solo moda”. Una associazione che inquinano il mercato mettendo in ginocchio l’economia e andando a colpire chi lavora onestamente».
La soddisfazione era tutta nelle parole del colonnello Carlo Pieroni che si è complimentato con i militari operanti, dicendo «il risultato è stato possibile anche grazie al fatto che a compiere l’operazione sono stati i militari della Stazione, coloro che lavorano a contatto con il territorio e conoscono bene le realtà locali».
Il capitano Maurizio De Angelis, comandante della Compagnia di Palmi, ha illustrato l’operazione, partita «su iniziativa dei militari, a seguito del sequestro di un assegno, risultato poi falso. L’attività d’indagine è iniziata a luglio del 2012 ed ha permesso di ricostruire l’operato dei membri dell’associazione. Il valore della truffa – ha aggiunto De Angelis – si aggira intorno ai 2 milioni di euro ma non può essere ben quantificata perché alcune delle truffe sono state sventate tempestivamente».
La merce veniva acquista dai vari soggetti, proprietari di un negozio di abbigliamento per bambini a Palmi e di una concessionaria di automobili a Gioia Tauro, e pagata con i contratti fidejussori falsi, o con assegni altrettanto falsi, preparati dagli stessi indagati tratti oggi in arresto. La merce veniva poi rivenduta al dettaglio, con un guadagno del 100%.
Tra le aziende truffate la Bmw, la Rolx, la Liu Jo, la Cesare Paciotti, la Zeiss, il Gufo, le gioiellerie “Gallo” e “Versace” di Siderno e Reggio Calabria,
Viviana Minasi