REGGIO – La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria ha ridotto da 16 a 12 anni di reclusione la condanna a carico di Vincenzo Perri, il 32enne che nel luglio del 2011 ha ucciso a Gioia Tauro Vincenzo Priolo.
La Corte, presieduta da Roberto Lucisano (a latere Marialuisa Crucitti), ha accolto la tesi difensiva portata avanti dal legale di Perri, Antonio Managò, riconoscendo l’attenuante della provocazione.
Managò in aula ha sostenuto che il pestaggio subito da Perri da parte di Priolo e dei suoi amici sarebbe stata la causa scatenante dell’omicidio.
Nel marzo del 2015 era stata annullato con rinvio il verdetto di secondo grado (leggi l’articolo). La dinamica dell’omicidio, emersa dal processo di primo grado, aveva convinto la Corte di Cassazione della necessità di rivalutare la pena infiltta a Vincenzo Perri.