GIOIA TAURO -Il Procuratore generale presso la Corte d’Appello Adriana Fimiani ha richiesto la condanna all’ergastolo per Gregorio Congiusti, al termine della requisitoria del processo d’appello che vede imputato il giovane di Nicotera, già condannato in primo grado a 24 anni di carcere per l’omicidio dell’imprenditore gioiese Carmine Cedro, avvenuto il 9 novembre del 2009.
Congiusti, che ha scelto il rito abbreviato, è stato condannato il 4 marzo 2011 in primo grado alla pena della reclusione in carcere dal Gup Paolo Ramondino. I suoi legali, Guido Contestabile e Domenico Malvaso, erano riusciti a mitigare la richiesta del pm Rocco Cosentino, che aveva invocato l’ergastolo per Congiusti, accusandolo di omicidio volontario premeditato, detenzione illegale di arma da fuoco, possesso di munizioni, ricettazione e frode processuale.
L’omicidio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe scaturito al termine di una lite tra Cedro e Congiusti, nata per questioni di denaro.
L’omicidio si è consumato a bordo dell’auto di Cedro, che guidava con il suo assassino seduto dal lato passeggero. Intorno alle 9 e 30, giunti a via De Rosa, Congiusti ha estratto la pistola esplodendo quattro colpi a distanza ravvicinata.
Ad incastrare Gregorio Congiusti, le telecamere di video sorveglianza installate in quel luogo, che hanno rilevato la presenza dell’assassino a Gioia Tauro quella tragica mattina.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia svolto in carcere dinanzi al Gip Daniela Tortorella, Congiusti aveva ammesso la sua responsabilità nell’omicidio, sostenendo anche che tra lui e Cedro c’erano stati degli screzi.