PALMI – Inizierà il 16 gennaio prossimo il processo a carico di Giovanni Ruggiero, l’83 enne gioiese che lo scorso 2 luglio ha ucciso a colpi d’arma da taglio la figlia naturale Francesca Agresta, gettando il corpo nella pineta di Sant’Elia, a Palmi.
L’uomo è poi rientrato a Gioia Tauro ed ha confessato l’omicidio ai Carabinieri.
Di ieri la notizia che il medico legale, Mario Materazzo, ha depositato i risultati dell’autopsia sul corpo della giovane vittima, e da essi si evincerebbe che l’uomo non ha abusato della figlia prima di ucciderla.
Non ci sarà udienza preliminare ma il giudizio immediato.
Nelle 20 pagine del documento stilato dall’anatomopatologo, emerge che la ragazza è stata uccisa intorno alle 8e30 nella pineta di Palmi, come anche affermato dal padre omicida ai Carabinieri di Gioia Tauro.
Tre i colpi di arma da taglio riportati: uno alla nuca, uno al collo ed un altro al braccio. Tutti e tre compatibili con l’arma ritrovata sotto il corpo della ragazza, la mattina stessa dell’omicidio.
Gli esiti dell’autopsia, insomma, combaciano con il racconto del padre reo confesso: la ferita sul braccio della giovane Francesca, sarebbe il segno che tra i due c’è stata una lite prima del drammatico omicidio, lite di cui Ruggiero ha da subito riferito nel corso dell’interrogatorio dei Carabinieri.
La discussione è poi degenerata, fino alla terribile uccisione della ragazza.
V.M.